Usa, Jill Stein si candida alle presidenziali del 2024

Nataliya Bolboka
24/11/2023
Tempo di lettura: 2 minuti
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Dopo i preoccupanti sondaggi della Nbc News, secondo i quali il 60 per cento degli americani disapprova la politica estera di Biden, e il generale calo nel supporto al 46esimo presidente degli Stati Uniti, ecco che all’orizzonte si profila una nuova minaccia che incombe su un possibile secondo mandato di Biden.

Jill Stein, ambientalista di sinistra, ha infatti lanciato la sua candidatura per i Verdi alle presidenziali del 2024. “Le persone sono stanche di essere gettate sotto l’autobus dalle élite ricche e dai politici comprati – ha dichiarato nella sua campagna. – “Il sistema politico è rotto. Abbiamo bisogno di un partito al servizio del popolo. Mi candiderò alla presidenza per offrire questa scelta al popolo”, riporta The Guardian.

Dopo l’annuncio video su X, ex Twitter, Stein ha confermato la sua decisione in una diretta su Zoom con il sindacalista Chris Smalls e l’attivista israelo-americano Miko Peled. “Dobbiamo iniziare a costruire un’America che funzioni per tutti noi e che includa un salario dignitoso… un Green New Deal… una carta dei diritti economici. Possiamo porre fine a guerre infinite che non risolvono nulla”, ha affermato.

La nuova candidatura sembra assumere particolare rilevanza soprattutto perché la Stein avrebbe avuto un ruolo decisivo nella corsa Trump-Clinton del 2016. Infatti, nonostante a livello nazionale avesse ottenuto solo 1,4 milioni di voti, in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan aveva raccolto più preferenze di Trump.

Con Biden che arranca sempre di più e Trump che sembra essere il favorito per la nomination repubblicana, la Stein potrebbe rivelarsi una valida avversaria.

La maggior parte degli americani, infatti, disapprova la linea politica filo-israeliana della Casa Bianca e la posizione contraria al cessate il fuoco. Su questo punto, nonostante le origini ebraiche, la Stein è sempre stata ferma nel condannare Israele e la sua risposta agli attacchi di Hamas, avvertendo che il sostegno del governo americano rischia di far scoppiare una guerra nucleare. Posizione che potrebbe farle guadagnare se non altro l’appoggio del Michigan, dove vivono molti elettori di etnia araba.

Nataliya Bolboka