Usa, 500 ebrei statunitensi contro la guerra in Palestina

Nataliya Bolboka
19/10/2023
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“La più grande protesta ebraica in solidarietà con i palestinesi nella storia degli Stati Uniti”. Così il quotidiano israeliano Haaretz sui 500 ebrei statunitensi che hanno manifestato al Cannon Building, vicino al Campidoglio, chiedendo all’amministrazione Biden e al Congresso di sostenere un cessate il fuoco a Gaza e di non finanziare quello che i manifestanti hanno definito il “genocidio” israeliano dei palestinesi.

Muniti di striscioni con la scritta “cease fire” (“cessate il fuoco”) e magliette su cui si legge “not in our name”(“non in nostro nome”), centinaia di ebrei pacifisti sono entrati nel palazzo, dove hanno sede alcuni uffici parlamentari, e seduti a terra hanno intonato preghiere ebraiche e suonato gli shoar, tipico strumento utilizzato nelle funzioni religiose.

Riporta l’Agi: “Non c’è stato un momento nella mia vita in cui è stato più urgente per la nostra comunità ebraica sollevarsi, parlare apertamente, portare il nostro dolore, paura, dolore e indignazione – e mobilitarsi con tutto ciò che abbiamo”, ha dichiarato Stefanie Fox, direttore esecutivo di Jewish voice for peace, uno dei gruppi promotori della manifestazione.

Avvertiti dalla polizia di fermare la protesta, non avendo eseguito l’ordine, molti manifestanti sono stati arrestati, 300 secondo la Cbn News, di cui 20 rabbini, mentre il resto del gruppo ha intonato “Bella ciao”.

Asher Firestone, rappresentante di Jewish voice for paece, ha dichiarato: “Ci siamo riuniti per impedire ai membri del Congresso di finanziare o sostenere altre bombe a Gaza e per chiedere un cessate il fuoco e consentire gli aiuti umanitari a Gaza in modo che i palestinesi possano smettere di essere uccisi per crimini di guerra”, scrive ancora l’Agi.

Intanto continuano a crescere le manifestazioni filo-palestinesi. A Berlino, nonostante il divieto, giovedì sera sono scoppiate proteste violente, dove i manifestanti hanno dato fuoco a cassonetti, pneumatici e sparato fuochi d’artificio e petardi e contro gli agenti.

Nataliya Bolboka