Una ricerca svela il legame tra spezie calde e Natale

Vanessa Pompili
15/12/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
Spezie

Il Natale è ormai alle porte e ovunque aleggia il profumo di spezie natalizie. Sentori di cannella, noce moscata e zenzero pervadono i sensi, riscaldando le fredde giornate invernali. Sono considerate spezie calde, perché rilasciano una sensazione di calore e vengono impiegate nella preparazione di dolci, piatti e bevande tipicamente natalizie e anche perché, forse paradossalmente, provengono da Paesi tropicali, dove la parola “freddo” non esiste. Ma forse c’è un altro motivo che lega queste spezie al Natale e all’inverno. Uno studio pubblicato sul portale di divulgazione scientifica The Conversation condotto da Serina De Salvio, ricercatrice in Genetica e Genomica alla Texas A&M University.

Come scienziata – scrive Serina De Salvio – ero curiosa di sapere come queste spezie, coltivate ai tropici, siano diventate così strettamente associate alle spezie dell’emisfero settentrionale e alle vacanze invernali. Proprio come il raccolto autunnale dei mirtilli rossi li rende una scelta naturale per il Ringraziamento, ho pensato che forse la stagionalità della raccolta delle spezie avesse qualcosa a che fare con il loro utilizzo durante il periodo natalizio”. Partendo da queste premesse, la ricercatrice della Texas A&M University ha scoperto il legame di queste spezie invernali con le loro proprietà e sui relativi effetti sul corpo umano.

Così il gusto caldo della cannella è attribuito a un composto chiamato cinnamaldeide, che conferisce alla spezia il suo gusto e odore caratteristici. Quando la mangiamo, questa sostanza chimica attiva il nostro sistema nervoso innescando una percezione di calore. La cinnamaldeide aiuta anche a diminuire i livelli di glucosio nel sangue, quindi gustare un po’ di tè alla cannella dopo la saziente cena di Natale può aiutare a mitigare i picchi di zucchero nel sangue. La cannella viene inoltre utilizzata da migliaia di anni nella medicina tradizionale asiatica per le sue proprietà antibatteriche e digestive.

Anche lo zenzero e la noce moscata contengono entrambi una miriade di composti che aiutano la digestione e possono respingere le infezioni virali e batteriche. Lo zenzero è un eccellente agente antinausea grazie a un composto chiamato gingerolo, che aumenta la mobilità intestinale. Dopo la sua assunzione, il cibo non rimane a lungo nell’intestino, riducendo la produzione di gas e attenuando la sensazione di gonfiore.

Come la cannella, la noce moscata è un altro antidiabetico. È stato dimostrato che diminuisce i livelli di glucosio nel sangue e aumenta l’insulina sierica. L’insulina aiuta a regolare il modo in cui gli zuccheri vengono immagazzinati nel nostro corpo, spostando il glucosio dal flusso sanguigno alle cellule, dove è possibile accedervi in ​​seguito quando abbiamo bisogno di una sferzata di energia.

I semi di noce moscata contengono molti composti naturali, alcuni dei quali hanno la capacità di combattere i batteri patogeni. Ha quindi proprietà antisettiche, digestive e carminative. Nel corso del 1600, i medici credevano che la noce moscata potesse essere efficace nello scongiurare la peste bubbonica, e molte persone la indossavano legata al collo. Questa convinzione probabilmente derivava dalle qualità insetticide della noce moscata, che avrebbero aiutato a impedire alle pulci di trasportare la peste lontano dalle persone che indossavano la collana di noce moscata.

Le proprietà che accomunano queste spezie calde e che le rendono adattissime al periodo di Natale, oltre all’odore pervasivo che ci riporta ai caldi Paesi di origine, sono quindi le proprietà digestive e antigonfiore, utilissime dopo le abbuffate delle festività invernali.

Vanessa Pompili