Ue: ok ai negoziati di adesione dell’Ucraina e Moldavia ma c’è il nodo Orban

Vanessa Pompili
15/12/2023
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Dal Consiglio europeo arriva il via libera ai negoziati di adesione per Ucraina e Repubblica di Moldavia.  Alla fine della prima giornata di lavori, il Consilium decide di concedere lo status di paese candidato alla Georgia e di riaffermare il suo impegno a favore della prospettiva di adesione all’Ue dei Balcani occidentali, Bosnia-Erzegovina e Macedonia del Nord, chiedendo l’accelerazione del loro processo di adesione.

Nelle conclusioni della giornata del 14 dicembre viene sottolineato che “l’allargamento rappresenta un investimento geostrategico nella pace, nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità. È un elemento trainante per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei cittadini europei e per la riduzione delle disparità tra paesi e deve promuovere i valori su cui si fonda l’Unione. Gli aspiranti membri devono intensificare i loro sforzi di riforma, in particolare nel settore dello Stato di diritto, in linea con la natura meritocratica del processo di adesione e con l’assistenza dell’UE. Parallelamente, l’Unione deve intraprendere i lavori preparatori interni e le riforme necessari, fissando le ambizioni a lungo termine dell’Unione e stabilendo le modalità per conseguirle nonché affrontando le questioni fondamentali connesse alle sue priorità e politiche, come pure alla sua capacità di agire. Ciò renderà l’UE più forte e accrescerà la sovranità europea”.

Al vertice Ue tutti concordi, mentre il premier ungherese Viktor Orban, che in un primo momento aveva minacciato il veto, non ha preso parte alla votazione.

Una “decisione storica” è il commento di Jake Sullivan, consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, sull’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina e Moldavia all’Ue. 

Anche Giorgia Meloni, in una nota di Palazzo Chigi “esprime grande soddisfazione per i concreti passi avanti nel processo di allargamento raggiunti al Consiglio europeo per Ucraina, Moldova, Georgia e Bosnia-Erzegovina. Si tratta di un risultato di rilevante valore per l’Unione Europea e per l’Italia, giunto in esito a un negoziato complesso in cui la nostra Nazione ha giocato un ruolo di primo piano nel sostenere attivamente sia Paesi del Trio orientale sia la Bosnia-Erzegovina e i Paesi dei Balcani occidentali”.

Dal vertice Ue viene “confermato l’impegno dell’Unione europea a continuare a fornire all’Ucraina e alla sua popolazione un forte sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario”. Approvato anche un ulteriore pacchetto di sanzioni per la Russia. “L’Unione europea è determinata a indebolire ulteriormente la capacità della Russia di condurre la sua guerra di aggressione, anche mediante l’ulteriore rafforzamento delle sue sanzioni nonché attraverso la loro attuazione piena ed effettiva e la prevenzione della loro elusione, in particolare per quanto riguarda i beni ad alto rischio, in stretta cooperazione con i partner e gli alleati. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione del 12o pacchetto di sanzioni”. 

Niente di fatto ancora sulla revisione del bilancio europeo. “L’accordo sulla revisione del bilancio Ue è stato sostenuto da 26 leader ma un altro leader non lo ha fatto, torneremo dunque sulla questione all’inizio del prossimo anno e tenteremo di trovare l’unanimità”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, al termine del primo giorno del vertice dei leader europei.

E il premier ungherese Viktor Orban, in un tweet di ieri sera scrive: “Sintesi del turno di notte: veto per i soldi in più per l’Ucraina, veto per la revisione del Quadro finanziario pluriennale. Torneremo sulla questione l’anno prossimo in sede di Consiglio europeo dopo un’adeguata preparazione”. Le trattative riprendono oggi. All’ordine del giorno: Medio Oriente, migrazione, sicurezza e difesa, lotta contro l’antisemitismo e Agenda strategica.

Vanessa Pompili