Stellantis: tavolo al Mimit

Vanessa Pompili
03/04/2024
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Ibrido

Proseguono oggi mercoledì 3 aprile, presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, gli incontri per l’analisi degli stabilimenti produttivi di Stellantis in Italia, con il focus sul sito di Mirafiori. Forse dettato dalla flessione delle immatricolazioni nel mese di marzo pari all’11,6%, “Si tratta del primo calo dopo 19 mesi di rialzi – commentano gli analisti di Equita – imputabile all’attesa dei nuovi incentivi che sono in procinto di entrare in vigore”. Un dato in linea con quanto accade nel mercato europeo, come sottolineano gli analisti di Intermonte: “Le immatricolazioni del mese di marzo in Francia, Italia e Spagna hanno mostrato un calo (-3% tendenziale) a livello di mercato, calo che è stato decisamente più marcato per Stellantis (-12%)”.

Il tavolo di ieri, focalizzato sull’impianto di Melfi, è stato presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e ha visto la partecipazione del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dei rappresentanti dell’azienda, dell’Anfia (Associazione nazionale filiera italiana automotive) e delle organizzazioni sindacali.

Gli incontri fanno seguito alla prima fase del tavolo Stellantis che si è focalizzata sulle attività di cinque gruppi di lavoro (volumi produttivi e mercato; competitività ed efficientamento plants; ricerca, sviluppo e innovazione; supply chain; occupazione e formazione). Ora si apre una seconda fase riguardante l’analisi stabilimento per stabilimento.

“Era importante partire dal sito di Melfi per via della sua strategicità produttiva, con una significativa filiera strettamente legato all’impianto lucano – ha sottolineato Urso, che ha poi evidenziato che – il Gruppo ha confermato al tavolo odierno la sua intenzione di realizzare cinque modelli full electric nel sito, impegno che lo stesso Tavares prese proprio al Mimit. Ora attendiamo che questo impegno si tramuti in progetti concreti”.

Previsto per domani 4 aprile l’ultimo tavolo, con l’analisi dello stabilimento di Atessa.

Vanessa Pompili