Roma più sporca di prima, ma ora nessuno ne parla

Giampiero Castellotti
08/06/2022
Tempo di lettura: 2 minuti
Roma, quartiere Pigneto, Via L’Aquila

Non è una polemica politica ma un’osservazione oggettiva suffragata da immagini. Roma, la Capitale, la metropoli rappresentativa di un’intera nazione, la città che dovrebbe essere internazionale e confrontarsi con le altre capitali europee, nonostante il cambio di Giunta è più sporca di prima. Cassonetti stracolmi e circondati da immondizia di tutti i tipi, strade lerce, marciapiedi pieni di cartacce. Persino sotto la statua di San Francesco in piazza San Giovanni in Laterano, cuore della città eterna (e spirituale), troneggiano due materassi e cumuli di spazzatura, oltre ad un bustone nero forse pieno di panni dell’homeless che ha scelto questa “altana” come dimora temporanea. E le tante bottiglie lì abbandonate non fanno nemmeno più notizia, rappresentando la quotidianità.

E’ inconcepibile che da decenni una delle città più belle del mondo, la “Grande bellezza” per eccellenza, sia ostaggio dell’inefficienza, dell’incompetenza, talvolta del malaffare. Con risultati non certo esaltanti per i cittadini, per gli operatori economici, per il turismo.

Dobbiamo aspettarci l’ennesimo paginone del giornale straniero di turno su una città preda di cinghiali e gabbiani per leccarci nuovamente le ferite?

Due materassi, un sacco dell’immondizia pieno di panni, bottiglie:
è lo spettacolo offerto ai turisti dalla statua di San Francesco,
proprio di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano
Giampiero Castellotti