Rocco Scotellaro, un intellettuale tra politica e ricerca

Nataliya Bolboka
25/05/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
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“Rocco Scotellaro tra antica e nuova ruralità” questo il titolo del convegno che si è tenuto il 24 maggio a Roma, in occasione del centenario della nascita del cosiddetto “poeta contadino”, e organizzato dall’Accademia della ruralità “Giuseppe Avolio”, dall’Associazione dei lucani a Roma, dalla Cia – Agricoltori Italiani e dall’Uniat – Casa Ambiente Territorio.

Nato nel 1923, Rocco Scotellaro è stato scrittore, poeta e politico lucano, punto di riferimento nelle battaglie contadine, ma anche come intellettuale.

Militante socialista, nel 1946, a soli 23 anni viene eletto sindaco di Tricarico. Nel 1950 rimane vittima del nuovo assetto politico del dopoguerra e arrestato per infondate accuse di irregolarità amministrative. Rimane in carcere 45 giorni per poi essere assolto.

A quel punto decide di dedicare la sua vita alla ricerca sociologica, accettando un incarico offertogli da Manlio Rossi Doria presso l’Osservatorio Agrario di Portici. Qui inizia, tra gli altri, la stesura di un’inchiesta sociologica dal titolo Contadini del Sud, che doveva configurarsi come manuale della mentalità meridionale. Opera che, come tante altre, rimarrà incompiuta. A soli 30 anni, infatti, Rocco Scotellaro muore stroncato da un infarto.

Impegnato politicamente e strettamente legato alle terre natali, i suoi scritti, pubblicati postumi, sono permeati dalle sue battaglie e allo stesso tempo dalla “sua esperienza dei modi comunicativi della realtà orale e popolare” scrive Nicola De Blasi. Scotellaro, infatti, non era tanto “un contadino che scrive”, quanto piuttosto “un intellettuale che ha frequentato il Ginnasio e il Liceo negli anni Trenta del Novecento quando il Liceo classico era destinato a formare una classe dirigente” ma, pur con tanto sacrificio, aperto anche a figli di calzolai, artigiani e piccoli proprietari terrieri. È così che la sua scrittura combina “lingua italiana e tratti di provenienza dialettale, elementi aulici e componenti popolari, sintassi letteraria e tratti narrativi di ascendenza tradizionale”.

Immerso a pieno nella cultura italiana a lui contemporanea, con le sue lotte politiche Scotellaro ha dato ai contadini un metodo per essere protagonisti e con le sue opere e i suoi studi ha trasmesso un mondo, quello rurale, come espressione di valori essenziali quali reciprocità, solidarietà, buona educazione, rapporto uomo-terra fondato sulla responsabilità e rispetto della tradizione, lasciando così un’importante eredità, di cui troppo spesso, però, non si è riconosciuto il valore.

Nel 2019 tutta la sua produzione letteraria, come Contadini del Sud (1954), la raccolta di poesie È fatto giorno (1954), il romanzo autobiografico L’uva puttanella (1955), la raccolta in versi Margherite e rosolacci (1978), è stata riunita nel volume Tutte le opere.

Nataliya Bolboka