Rapporto scuola-azienda, presentato un report

Giampiero Castellotti
26/03/2024
Tempo di lettura: 5 minuti
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Le Generazioni Alpha e Zeta riusciranno a orientarsi in un mondo in continua trasformazione? A rendere il pianeta un luogo più sostenibile? Ad usare in modo etico il potere generativo dell’intelligenza artificiale? A promuovere cambiamenti basati sull’inclusione andando oltre gli stereotipi? A fare più e meglio di noi? Perché superino queste sfide, noi adulti abbiamo la responsabilità di fornire a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, fin da oggi, gli strumenti più innovativi e le competenze necessarie per iniziare il loro cammino verso il futuro. È una responsabilità che chiama in causa tutto il tessuto sociale e produttivo del Paese e che passa necessariamente dal dialogo tra scuole e aziende. Del resto, è a scuola che le nuove generazioni si stanno formando e sarà nelle aziende di domani che troveranno lavoro e continueranno a crescere e imparare.

A conferma di ciò, arriva la voce delle e dei docenti che, dalle primarie alle superiori, chiedono “più impresa”, evidenziando il ruolo delle aziende per ampliare l’offerta didattica e portare innovazione. E ancora, più ore “on the job”, più didattica laboratoriale, più aule STEAM per orientare alle professioni del futuro, ma anche più collaborazione sul fronte dell’educazione civica per diffondere buone prassi a sostegno dell’ambiente o contrastare fenomeni come il bullismo e gli stereotipi di genere. 

È quanto emerge dalla ricerca “Il rapporto Scuola-Azienda. Un dialogo attuale e necessario”, realizzata da La Fabbrica, agenzia di comunicazione educativa associata UNA, e Fondazione Sodalitas, network di riferimento per le aziende leader nella Sostenibilità Sociale d’Impresa. La ricerca ha coinvolto un campione di 500 docenti rappresentativo di tutti i gradi scolastici: per l’86% il rapporto tra scuola e impresa ha un grande valore, a dimostrazione di una vicinanza che si è consolidata negli anni e di una collaborazione considerata oggi un punto di forza.

L’intervento delle aziende assume forme diverse, le principali sono: fornitura di materiali educativi gratuiti (23% delle risposte), concorsi creativi (20%), visite aziendali (14%), PCTO (ex alternanza scuola-lavoro, 13%), attività integrative con esperti aziendali (11%). La sinergia tra i due mondi prevede anche modalità che consentono alle studentesse e agli studenti di mettersi in gioco, vivere esperienze concrete e imparare facendo.

Dalle interviste emerge che, nelle scuole primarie e secondarie di I grado, gli interventi aiutano ad affrontare in modo più completo argomenti attuali e rilevanti, come lo sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030, il digitale, l’AI, integrando così i curricula scolastici con importanti riferimenti alla realtà. Nelle scuole del secondo ciclo, invece, le azioni delle aziende coincidono soprattutto con interventi di orientamento, che permettono a ragazze e ragazzi di incontrare il mondo del lavoro e confrontarsi da vicino con le sue dinamiche.

Tra le novità del rapporto scuola-azienda si segnala il tema dell’educazione civica, insegnamento che dal 2020 è diventato obbligatorio. Per raggiungere gli obiettivi formativi previsti, il 42% delle scuole ha accolto iniziative promosse da aziende che hanno permesso di approfondire un ampio ventaglio di temi: dall’ambiente e sostenibilità (14%) al bullismo, cyberbullismo e violenza in generale (12%), dall’alimentazione e salute (11%) alla cittadinanza digitale e uso responsabile delle tecnologie (10%), senza tralasciare l’educazione stradale (10%).

Altra novità riguarda la riforma dell’orientamento: con l’anno scolastico 2023/24 diventano obbligatorie 30 ore e qui il ruolo delle aziende è imprescindibile. Le visite aziendali e gli incontri con esperti sono le attività di orientamento più frequenti sia nelle scuole secondarie di I grado sia in quelle di II grado, dimostrando ancora l’attaccamento a un approccio “tradizionale” delle azioni intraprese che necessiterebbe forse di un’evoluzione innovativa.

Con questa ricerca troviamo conferma che per docenti, alunne e alunni e per le loro famiglie, il dialogo tra la scuola e l’azienda si traduce nell’avere più occasioni di confronto e approfondimento su tematiche attuali che sempre più imprese stanno già affrontando al proprio interno: dallo sviluppo sostenibile alla transizione energetica, dall’economia circolare a nuovi stili di vita compatibili con le risorse che il pianeta ci mette a disposizione, dalla lotta alla violenza di genere al superamento degli stereotipi per citarne solo alcune. Le tematiche trattate denotano anche la volontà delle aziende di esercitare un ruolo sociale ampio, non necessariamento legato ad aspetti connessi al loro business, e la capacità di affrontare argomenti particolarmente rilevanti per lo sviluppo del capitale umano del nostro Paese – rileva Angela Mencarelli, amministratrice delegata de La Fabbrica.

Fondazione Sodalitas è impegnata a realizzare partnership di qualità tra scuola e impresa da oltre 25 anni, con l’obiettivo di preparare i ragazzi e le ragazze a entrare con successo nel mondo del lavoro. Lungo questo cammino abbiamo visto progressivamente ridursi la distanza tra scuola e impresa, e crescere gradualmente la disponibilità a lavorare insieme a beneficio delle future generazioni. Oggi, scuola e impresa condividono una comune consapevolezza del valore generato dalla reciproca collaborazione. L’impresa investe nelle partnership con la scuola perché ha sempre più bisogno di dialogare in modo aperto con le ragazze e i ragazzi, i quali esprimono una sensibilità crescente verso i valori legati alla sostenibilità. In un contesto demografico che vede ridursi gradualmente la popolazione occupabile, il dialogo con i giovani all’interno della scuola è per l’impresa un investimento necessario per continuare ad attrarre i talenti e i professionisti che contribuiranno allo sviluppo dell’azienda nel tempo”, puntualizza Alessandro Beda, consigliere delegato di Fondazione Sodalitas.

Giampiero Castellotti