Pnrr, filiera cartaria: 70 progetti per le imprese e il territorio

Vanessa Pompili
28/06/2023
Tempo di lettura: 5 minuti
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La realizzazione di 70 progetti rivolti alla filiera cartaria, finanziati con 128 milioni del Pnrr, permetteranno di conseguire una pluralità di obiettivi con importanti e positive ricadute sul piano economico-industriale, occupazionale e ambientale.

Progetti e vantaggi di questi investimenti sono stati al centro del convegno di martedì 27 giugno 2023 tenutosi alla Camera dei deputati alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo dell’impresa, durante il quale sono stati resi pubblici i risultati dello studio “I benefici economici, ambientali e territoriali dei progetti delle imprese del settore cartario finanziati dal Pnrr”, realizzato da Nomisma e promosso da Comieco – Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici – e dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Gli oltre 128 i milioni di euro del Pnrr, si andranno ad aggiungere agli altri investimenti previsti dalla filiera cartaria, arrivando così a un totale di più di 466 milioni di euro, consentiranno il potenziamento e riammodernamento dell’impiantistica esistente, un incremento della capacità di trattamento dei rifiuti cellulosici con conseguenti benefici per l’ambiente, un riequilibrio territoriale tra Nord e Sud e una ricaduta positiva in termini occupazionali.

Previsto il finanziamento di 46 progetti relativi a impianti di trattamento dei rifiuti cartacei (22 nuovi e 24 progetti di miglioramento e ampliamento); 22 progetti di miglioramento e ampliamento delle cartiere (2 nuovi impianti e 20 progetti di miglioramento e ampliamento); 2 nuovi progetti per il trattamento finale degli scarti pulper.

I piani programmatici sono suddivisi tra 25 strutture nel Nord Italia, 18 nel Centro e 27 nel Sud Italia con l’obiettivo di ridurre il divario infrastrutturale fra il Nord e il Centro-Sud del Paese, aree più indietro sul fronte della raccolta differenziata e del riciclo. Grazie agli investimenti sugli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, lo studio stima un incremento della capacità di trattamento della filiera di oltre 700.000 tonnellate di carta e cartone che sommato all’aumento della capacità produttiva delle cartiere consentirà di migliorare la qualità della carta recuperata e gestire maggiori volumi di raccolta differenziata che i comuni italiani possono ancora raccogliere.

“Le proposte di progettualità presentate dalla filiera della carta e del cartone hanno ricevuto un punteggio molto elevato sotto il profilo dell’innovazione tecnologica – ha commentato Laura D’Aprile, capo dipartimento Sviluppo Sostenibile del Mase. “Attraverso i progetti presentati e ammessi a finanziamento, la maggior parte nel Centro-Sud del Paese, sono stati implementati in modo significativo la simbiosi industriale e i distretti circolari, in linea con gli obiettivi del Pnrr. Le progettualità della filiera sono pertanto pienamente rispondenti ai criteri europei del Piano d’azione sull’economia circolare”.

A illustrare nel dettaglio lo studio, Giulio Santagata senior advisor Nomisma, che ha evidenziato comegli investimenti di sistema previsti in tutta la filiera della produzionee del consumo della carta e del cartone (impianti di trattamento dei rifiuti cartacei e cartiere) daranno un forte impulso all’economia circolare del settore.

Considerando infatti un ammortamento decennale degli investimenti da Pnrr, le imprese coinvolte investiranno il 21 per cento in più all’anno per i prossimi dieci anni (+18 per cento per le cartiere e +24 per cento per gli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei); mentre a livello territoriale, la spinta del Pnrr sarà proporzionalmente maggiore al Nord (+35 per cento) e al Sud (+34 per cento), rispetto al Centro (+10 per cento), specie perché gli investimenti propri al Centro sono più elevati a seguito di una maggiore strutturazione media aziendale.

“Uno sviluppo che, oltre ad apportare benefici territoriali e ambientali grazie a una maggiore efficienza energetica e conseguente diminuzione di emissioni di CO2 – ha spiegato Giulio Santagata – produrrà vantaggi economici creando le condizioni anche per aumentare i posti di lavoro. Tenendo conto che tra 2013 e 2021 l’occupazione delle cartiere e degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è aumentata del 2,5 per cento l’anno, grazie agli investimenti Pnrr il tasso si attesterà al 3,5 per cento fino al 2026”.

Michele Bianchi, presidente Federazione carta e grafica, ha ricordato come la filiera cartaria rappresenti un’eccellenza italiana, per la contabilità dei rifiuti, siamo secondi in Europa, concetto ribadito anche da Valeria Frittelloni, direttore dipartimento per la Valutazione, i Controlli e la Sostenibilità ambientale Ispra, che ha posto l’attenzione sul tema della qualità della raccolta.

“L’analisi di Nomisma conferma che i progetti per carta e cartone – ha dichiarato Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – possono essere un volano per incrementare ulteriormente la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: si stima che finiscano in discarica ancora circa 830 mila tonnellate, 440 mila delle quali al Sud. Se venissero intercettate, il nostro Paese potrebbe superare in anticipo l’obiettivo Ue dell’85 per cento di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030”.

Alberto Marchi, presidente di Comieco si è espresso sull’importanza dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il Pnrr – ha sottolineato Marchi – rappresenta una spinta importante per la competitività del Paese: dalla ricerca emerge come la capacità di investimento delle imprese coinvolte sarà incrementata del 21 per cento all’anno per i prossimi dieci anni”.

Hanno partecipato al convegno anche Carlo Salvemini, delegato Energia e Rifiuti Anci, Pio Savoriti, referente rapporti con istituzioni europee Unirima e la giornalista de Il Sole 24 Ore, Sara Monaci.

Comieco Pnrr
Vanessa Pompili