Pastificio Futuro: apre all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo

Vanessa Pompili
13/11/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
Pasta

“C’è gusto a nutrire la speranza” è il messaggio che accompagna l’apertura di Pastificio Futuro, l’azienda artigianale dove lavorano alcuni giovani detenuti del carcere minorile romano di Casal del Marmo.

Il laboratorio, situato proprio all’interno del complesso carcerario minorile di via Giuseppe Barellai 140, è stato inaugurato nel pomeriggio di venerdì 10 novembre dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, dalla dirigente Centro Giustizia minorile Roma Anna Maria Santoli, insieme al cardinale vicario Angelo De Donatis, all’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza episcopale italiana e al direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello.

Per l’occasione tre apprezzati chef, Andrea Pasqualucci, Luciano Monosilio e Arcangelo Dandini, hanno cucinato primi piatti tipici della cucina romana.

L’idea di Pastificio Futuro nasce dopo la prima visita di Papa Francesco alla struttura detentiva, nel 2013, quando sceglie di lavare i piedi, nel Giovedì santo, ai minori reclusi. “Non lasciatevi rubare la speranza” aveva detto loro in quell’occasione il Pontefice. Parole che non sono cadute nel vuoto e che hanno portato alla costruzione del pastificio nei locali di un edificio da anni in disuso. A realizzarlo Gustolibero, società cooperativa sociale onlus, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana e di Caritas Italiana e in sinergia con la direzione dell’Istituto penale minorile Casal del Marmo, il Centro della Giustizia minorile Lazio-Abruzzo-Molise, il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità.

Con i suoi 500 metri quadri di superficie, una pressa che può produrre fino a 220 kg all’ora di pasta e quattro essiccatori, Pastificio Futuro è un’azienda che potrebbe occupare fino a venti ragazzi. L’iniziativa parte con tre addetti: una detenuta presente al pastificio grazie all’articolo 21, un ventenne affidato ai servizi sociali e un altro che vive in comunità.

“Porto i saluti della città di Roma a questo splendido progetto – ha dichiarato il sindaco Gualtieri. “E’ un modello che dobbiamo con forza perseguire perché il lavoro è ciò che più di ogni altra cosa restituisce dignità alle persone. Se crediamo in quello che ci dice la nostra Costituzione sulla funzione rieducativa della pena, nulla quanto il lavoro è strumento di rieducazione e di reinserimento. Un’iniziativa come questa di Pastificio Futuro dà speranza e la dobbiamo sostenere, aiutare, incoraggiare”.

Il primo cittadino di Roma, che ha ricevuto in dono dai ragazzi alcuni pacchi di pasta prodotti in laboratorio, ha poi ribadito l’impegno dell’Amministrazione a lavorare con l’ufficio garante delle persone detenute o private della libertà personale, con la Regione Lazio, la Caritas e gli enti del terzo settore per mettere in campo azioni a sostegno dei giovani detenuti focalizzate su lavoro e formazione. 

Vanessa Pompili