Neofobia alimentare e dieta mediterranea: scoperta la relazione

Vanessa Pompili
11/01/2024
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Dieta Mediterranea 1

Ancora una volta dalla ricerca arrivano conferme sull’importanza di seguire un’alimentazione sana e completa come quella contemplata dalla dieta mediterranea.

L’indagine condotta dal Crea Alimenti Nutrizione e coordinata dalla dirigente di ricerca Laura Rossi, valuta la relazione tra neofobia alimentare e l’aderenza alla dieta mediterranea, dimostrando che il rifiuto di alcuni cibi da parte dei bambini aumenta nelle famiglie che hanno una scarsa aderenza alla dieta mediterranea ed è più accentuato nei figli unici. 

Si parla di neofobia alimentare, ovvero la riluttanza a mangiare cibi nuovi o non familiari, riguarda principalmente frutta, verdura e legumi, tipici della dieta mediterranea, il cui apporto di nutrienti nell’alimentazione è fondamentale per un buono stato di salute. Lo studio si è proposto di chiarire la relazione tra neofobia alimentare e aderenza alla dieta mediterranea in un campione di bambini italiani e l’associazione ad alcuni fattori sociodemografici con il loro stato nutrizionale.

Un campione di 288 bambini di età compresa tra 3 e 11 anni ha partecipato, tramite i genitori, a un questionario, somministrato da un ricercatore attraverso una intervista face to face, per valutare rispettivamente la neofobia alimentare e l’aderenza alla dieta mediterranea con la Child Food Neophobia Scale (CFNS) e il test KIDMED. 

La maggior parte del campione ha mostrato un livello intermedio (67,3 per cento) o alto di neofobia alimentare (18,1 per cento), con tassi elevati tra i bambini di età compresa tra 6 e 11 anni (63,9 per cento) e, soprattutto, nei figli unici (50 per cento). L’aderenza alla dieta mediterranea è risultata per lo più bassa (29,5 per cento) o media (54,8 per cento) e ha raggiunto livelli inferiori tra i bambini più neofobici (51,9 per cento). I risultati attuali confermano l’ipotesi dello studio secondo cui la neofobia alimentare è un fattore trainante dell’abbandono della dieta mediterranea mentre la presenza di eventuali fratelli mostra effetti positivi sull’alimentazione.

“Questo studio – dichiara Laura Rossi – conferma che molti bambini in Italia sono neofobici. La neofobia nei bambini comporta una alimentazione più disordinata e meno in linea con i dettami della dieta mediterranea con il rischio di una maggiore propensione a sovrappeso e obesità. Purtroppo, queste abitudini alimentari tendono a mantenersi tali anche in età adulta per cui è bene attuare da subito strategie di correzione con il buon esempio in famiglia e incoraggiando il bambino neofobico ad ampliare gradualmente le proprie scelte alimentari. In futuro, si punterà ad aumentare la numerosità del campione per avere una maggiore rappresentatività delle variabili studiate rispetto alla popolazione generale”.

Vanessa Pompili