La nuova bozza della manovra 2024 circola ovunque: Ansa, Adnkronos, Il Sole 24 Ore, Sky tg24, La Stampa, la Repubblica solo per citarne alcuni.
Tutti confermano i contenuti presenti nel testo della bozza che giungerà alle Camere per l’approvazione entro la fine di questa settimana, fra giovedì e venerdì.
Rispetto alle prime anticipazioni, salgono a 91 gli articoli inseriti nella legge di bilancio, approvata il 16 ottobre in sede di Consiglio dei ministri, in cui compaiono i macro capitoli sanità, pensioni, Pa, famiglia e la revisione della spesa. Ne riportiamo alcuni.
Rivalutazione delle pensioni – Adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, al 90 per cento per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22 per cento (con un taglio rispetto al 32 per cento delle norme in vigore quest’anno) per quelle più alte, ovvero sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese. La nuova indicizzazione sale quindi dall’85 per cento (previsto nella precedente legge di bilancio) al 90 per cento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); viene confermata al 53 per cento per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47 per cento per quelli tra 6 e 8 volte; al 37 per cento per quelli tra 8 e 10 volte. Viene infine ridotta dal 32 per cento al 22 per cento per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo. Le donne possono uscire con la nuova Ape allargata con 35 anni di contributi e 61 anni d’età che scendono a 60 con 1 figlio e 59 con più figli.
Sale importo minimo anticipo pensioni – Per chi ha cominciato a versare contributi dal 1996 sale l’importo minimo maturato necessario per accedere alla pensione 3 anni prima dell’età di vecchiaia. La soglia, con almeno 20 anni di contributi versati, sale da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale. In pratica, secondo i valori riferiti al 2023 da 1.409 euro a 1.660. Salta invece il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Basterà avere raggiunto l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro nel 2023).
Quota 104 con penalizzazioni – Arriva Quota 104 ’penalizzata’ per la pensione anticipata con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi: secondo la bozza della manovra chi deciderà di accedere alla pensione con questo strumento avrà una riduzione dell’importo relativo alla quota retributiva legato all’età di uscita. La manovra inoltre allunga la durata delle finestre, ovvero il tempo da attendere per avere la pensione una volta raggiunti i requisiti, da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico.
Resta per il 2024 l’Ape sociale – Sarà possibile accedere all’Ape sociale per tutto il 2024. La bozza della manovra sottolinea che le disposizioni della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (che istituiva l’Ape), “si applicano fino al 31 dicembre 2024”. Per i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74 per cento, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità si potrà accedere allo strumento con almeno 63 anni e cinque mesi. L’autorizzazione di spesa aumenta di 85 milioni per il 2024, di 168 milioni per il 2025, di 127 milioni per il 2026. Se la bozza venisse confermata nella versione definitiva del disegno di legge non aumenteranno quindi gli anni necessari per accedere allo strumento.
Taglio cuneo fiscale solo per 2024 – Confermato il taglio del cuneo fiscale rifinanziato solo per il 2024. “In via eccezionale, – si legge nel provvedimento – per i periodi di paga dal primo gennaio al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto, un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. L’esonero è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale con retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superiore all’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato del rateo di tredicesima”.
Cambiano fringe benefit – Per il 2024 la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit (pari a 258 euro) viene portata a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e a 2.000 euro per quelli con figli fiscalmente a carico, “compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati”. Lo si legge nella bozza della manovra. Da una parte vengono favoriti indistintamente tutti i lavoratori, dall’altra viene ridimensionato l’incremento deciso con il decreto del primo maggio che, per i lavoratori con figli, ha portato il tetto esentasse a 3.000 euro. La legge di bilancio conferma inoltre, anche per il 2024, la detassazione dei premi di risultato: l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività, entro il limite di 3mila euro, è ridotta al 5 per cento.
Bonus nido – Arriva l’incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati. Ma è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro. Lo prevede una bozza della manovra. È “elevato a 2.100 euro” l’incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro l’attuale beneficio.
Sgravio alle mamme lavoratrici – Previsto uno sgravio contributivo al “100 per cento”, fino comunque a un “massimo di 3000 euro annui”, senza limiti di reddito, per tutte le lavoratrici madri a esclusione del “lavoro domestico”. Lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo
Rifinanziato bonus elettrico – Con il via libera alla manovra, arriva il rifinanziamento del contributo straordinario per i titolari del bonus elettrico. Stando alla bozza del provvedimento, è previsto uno stanziamento di 400 milioni per estendere l’agevolazione anche al primo trimestre 2024.
Fondo per i migranti – Per l’accoglienza dei migranti, anche a sostegno dei Comuni interessati e in favore dei minori non accompagnati, oltre ai 46,8 milioni già stanziati nell’ultimo decreto immigrazione, il Fondo ad hoc sarà irrobustito con 200 milioni per il 2024, 300 per il 2025 e 200 per il 2026. All’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), ente del Servizio sanitario nazionale, è deciso un contributo di un milione di euro dal 2024, a valere sul Fsn. Dovrà servire anche all’aggiornamento dei medici ospedalieri e generalisti.
Spending review per Comuni e Regioni – Sforbiciata ai conti degli enti locali per contribuire alla spending review: secondo quanto si legge nella bozza della manovra le Regioni sono chiamate a un taglio da 350 milioni l’anno (escluse le voci diritti sociali e salute), i sindaci dovranno ridurre le spese dei comuni di 200 milioni l’anno mentre le province di 50 milioni. Tra le voci del capitolo revisione della spesa anche “misure per il turnover” che non sono però ancora declinate.
Carta dedicata a te – Confermata anche la carta “Dedicata a te”, finanziata con 600 milioni per il 2024, mentre 15 milioni sono destinati al Fondo indigenti per un totale di 615 milioni stanziati per sostenere le famiglie in difficoltà economica. La carta “Dedicata a te” è destinata all’acquisito di beni alimentari di prima necessità per chi ha un Isee fino a 15.000 euro.
Mutui prima casa – Assegnati ulteriori 282 milioni di euro per l’anno 2024 al Fondo di garanzia per la prima casa.
(Fonte: Il Sole 24 Ore, Sky tg24)