“Mandigos”, la Sardegna in tavola

Clara Pedullà
06/05/2022
Tempo di lettura: 3 minuti
Momenti dell’iniziativa a Nuoro

“Mandigos, la Sardegna in tavola”, la campagna di educazione alimentare per promuovere la conoscenza di prodotti di alta qualità appartenenti alla tradizione sarda, è ripartita il 3 maggio 2022 dopo lo stop forzato subìto a causa della pandemia.

Il progetto è finanziato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura e realizzato dall’Agenzia Laore, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale, i Consorzi regionali di tutela Dop e le associazioni di categoria, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza alimentare attraverso la promozione di stili alimentari equilibrati, rafforzando così il legame tra nuove generazioni e territorio.

L’iniziativa, che prende il nome dalla parola sarda “mangiare”, si divide in tre fasi: la prima è destinata a genitori e insegnanti, che, attraverso un ciclo di seminari teorici e laboratori sensoriali, potranno consolidare le proprie conoscenze rispetto alle “politiche di comunicazione e di educazione alimentare”; la seconda fase, invece, è incentrata su laboratori di degustazione per insegnare ai ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado a conoscere più a fondo gli alimenti di qualità; la terza e ultima fase, infine, si rivolge ai più piccoli, coinvolti in visite guidate nelle fattorie didattiche iscritte all’Albo regionale della multifunzionalità delle aziende agricole e ittiche o negli stabilimenti produttivi agroalimentari, che hanno aperto le porte a 1.330 partecipanti al progetto, iscritti a 32 istituti collocati in varie zone della Sardegna.

“Mandigos” a Nuoro

Dopo aver coinvolto genitori, insegnanti e ragazzi, l’iniziativa si rivolge ora ai bambini, protagonisti della terza e ultima fase della campagna, che avranno la possibilità di riappropriarsi dei loro spazi e della socialità dopo due anni di lockdown e restrizioni, segnando un ritorno alla normalità. L’esperienza nelle fattorie didattiche si articola in due parti. In un primo momento, iniziato a marzo, i gestori delle fattorie didattiche hanno raccontato ai bambini la realtà della propria azienda e l’origine e le caratteristiche dei prodotti del sistema agricolo regionale; nella seconda fase, iniziata il 3 maggio, gli alunni saranno impegnati direttamente nelle fattorie per mettere in pratica ciò che hanno imparato in classe.

Oltre ad assaporare i prodotti della tradizione, come olio d’oliva, zafferano, carciofo spinoso, pecorino sardo e molti altri alimenti ricavati dall’agricoltura biologica, possono vedere come dal seme si arriva alla pianta, come si ricavano le materie prime e come queste vengono trasformate nei prodotti che ogni giorno trovano sulle loro tavole. Hanno la possibilità di mettere le mani in pasta, raccogliendo la frutta, facendo il gelato, partecipando alla mungitura, imparano come si produce il formaggio e come può essere impelato nella cucina tradizionale, vedere come dal grano si arriva alla farina e da quest’ultima al pane.

La giornata si conclude, poi, con la degustazione dei piatti preparati per l’occasione, dando modo di ricucire quel gap, sempre più grande, tra i luoghi del consumo del cibo e quelli della produzione e di avvicinare gli adulti del futuro alla campagna e alla cultura contadina.

L’obiettivo del progetto è quello di fornire ai più piccoli gli strumenti per conoscere e distinguere prodotti tradizionali affinché diventino consumatori consapevoli, contribuire a formare una cultura e una saggezza alimentare, insegnare sin da subito l’importanza della propria salute e di quella del pianeta e preservare prodotti genuini che fanno parte della nostra cultura.

A questo si deve, infatti, la scelta di promuovere la campagna attraverso l’Istituzione scolastica, contesto privilegiato di incontro con i giovani e che favorisce l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze nel periodo più fertile per l’apprendimento e la formazione.

(foto dell’Ufficio stampa di Mandigos)
Clara Pedullà