Magaldi, è italiana la tecnologia per le “miniere urbane”

Giampiero Castellotti
16/02/2024
Tempo di lettura: 4 minuti
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Fondato a Buccino (Salerno), il Gruppo Magaldi possiede sussidiarie negli Stati Uniti, Messico, India, Germania, Australia ed Emirati Arabi. L’azienda conta 220 dipendenti, di cui circa il 50% sono ingegneri. Magaldi è dunque un “gioiello italiano”, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine e sistemi per la movimentazione di materiali in condizione operative severe (alta temperature, carichi pesanti, materiali tossici o polverulenti, solo per citarne alcuni), che trovano applicazione in una gamma di industrie che va dalle acciaierie alle fonderie, dagli impianti di riciclo dell’alluminio alle cementerie, dalle centrali termoelettriche a carbone agli impianti di termovalorizzazione e a biomassa.

Pioniera nella produzione di tecnologie per l’energia termica, Magaldi ha sviluppato nel corso degli ultimi 10 anni la tecnologia MGTES, che consente di immagazzinare grandi quantità di energia termica da fonti rinnovabili e rilasciarla quando necessario.

Nel 2021 è stata fondata Magaldi Green Energy, una divisione del gruppo operativa a livello globale e focalizzata sulla ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di tecnologie proprietarie per lo stoccaggio termico e la produzione di energia termica verde.

Il Gruppo è attualmente guidato dalla terza generazione della famiglia Magaldi. Ceo del Gruppo è Paolo Magaldi, 45 anni, che segue il percorso di suo padre, il Cavaliere del Lavoro Mario Magaldi e del nonno Paolo, fondatore del Gruppo. Compongono il Cda anche Letizia Magaldi, Vicepresidente Esecutivo di Magaldi Green Energy, Raffaello Magaldi, Executive Vice-President Commercial & Technical Operations di Magaldi Green Energy.

Per una delle ultime attività di successo, l’azienda parte da una realtà: i rifiuti sono preziosi. Ne è una prova l’impianto di termovalorizzazione di Kezo, in Svizzera, dove grazie proprio alle tecnologie del Gruppo Magaldi è possibile recuperare ogni anno da 100mila tonnellate di ceneri secche prodotte dal termovalorizzatore di Kezo, a Hinwil nel cantone svizzero di Zurigo, circa 10mila tonnellate di ferro, 3.800 tonnellate di alluminio, 800 tonnellate di rame, 1.500 chilogrammi di argento.

Le scorie da termovalorizzatore rappresentano una preziosa risorsa, e la loro valorizzazione è diventata un elemento cruciale nella filiera nel contesto dell’economia circolare. Alla best practice rappresentata dall’impianto di Kezo, a Hinwil nel Cantone di Zurigo, verranno dedicati due giorni di approfondimenti.

L’obiettivo dell’appuntamento intitolato “trASH or treasure? – Prospettive sull’economia circolare per la valorizzazione delle scorie da inceneritore” è approfondire il tema della replicabilità e scalabilità del “modello” svizzero di trattamento delle ceneri e recupero dei metalli, attraverso le soluzioni sviluppate dalla Magaldi per ogni tipo di termovalorizzatore.

L’evento si articolerà in due momenti: una vista agli impianti di Horgen e Kezo e una mattinata di presentazioni e confronto sui temi oggetto dell’evento. Alla tavola rotonda, oltre a Paolo Magaldi, Ceo del Gruppo Magaldi e Johan Böni, esperto di processo della Magaldi Power, prenderanno parte anche Alberto Cambiaghi, direttore generale di Brianza Energia Ambiente SpA, e Daniel Böni, ad di Kezo Zweckverband Kehrichtverwertung Zürcher Oberland, diretti testimoni dei vantaggi e delle opportunità che l’estrazione a secco delle ceneri apre in termini ambientali, operativi ed economici.

IL SISTEMA “MADAM”

Riconosciuta come BAT (Best Available Technology) dall’Unione europea, la tecnologia dry di estrazione a secco delle ceneri pesanti contribuisce a ridurre l’impatto del processo di termovalorizzazione eliminando l’uso dell’acqua, tradizionalmente impiegata come mezzo per l’estrazione e il raffreddamento delle ceneri pesanti.

Oltre ai benefici ambientali legati al risparmio di questa preziosa risorsa, il sistema Magaldi Ecobelt® WA (Waste Ash) offre la soluzione per una gestione più sostenibile e vantaggiosa delle ceneri, riducendo i costi di messa a discarica o consentendone l’utilizzo come succedaneo di materie prime per la produzione del cemento. Inoltre, fornisce un importante contributo alla realizzazione di un modello virtuoso di economia circolare, consentendo il recupero di una frazione quantitativamente e qualitativamente superiore di metalli, ferrosi, non-ferrosi e preziosi, presenti nelle ceneri.

Al fine di sfruttare appieno l’ampio ventaglio di potenzialità che scaturiscono dall’impegno della tecnologia dry, Magaldi ha sviluppato il sistema MADAM, che include il trattamento delle ceneri secche a valle del processo di estrazione. L’obiettivo è una gestione integrata delle IBA secondo un approccio completamente “a secco”. Inoltre, rispetto alle tecnologie di trattamento ad umido, il sistema MADAM offre una gamma più ampia di possibilità di progettazione, in grado di soddisfare le esigenze di mercati ed impianti con peculiarità differenti.

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Giampiero Castellotti