Made in Italy, legumi in scatola: cresce il fatturato interno e l’export

Vanessa Pompili
13/02/2024
Tempo di lettura: 3 minuti
Fagioli

Da sempre alla base della dieta mediterranea e di una sana alimentazione, nonché fonte di proteine vegetali, i legumi, freschi, secchi, surgelati e in lattina, sono onnipresenti nella preparazione di diversi piatti della tradizione italiana, trovando differenti declinazioni nelle tante ricette regionali. Fagioli, piselli, lenticchie, ceci e fave rappresentano un fiore all’occhiello dell’agroalimentare tricolore e i dati parlano chiaro.

Secondo l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, quella dei legumi in scatola si conferma una produzione importante per il comparto delle conserve vegetali con un fatturato, nel 2023, di oltre 1,1 miliardi di euro di cui 650 milioni derivano dall’export che, pur rimanendo stabile nei volumi, continua a crescere in valore (+8%) a dimostrazione che la qualità dei prodotti italiani è sempre più apprezzata e riconosciuta sui mercati internazionali.

Per quanto riguarda i consumi interni, nel 2023 si è registrata una crescita sia in volume (+5,9%) che in valore (+18%). I fagioli in scatola rimangono il prodotto più venduto, rappresentando circa il 43% del mercato delle conserve vegetali al netto delle conserve rosse.

Secondo la FAO i legumi possono contribuire a migliorare la sostenibilità dei nostri sistemi agroalimentari e sono alleati indispensabili nella lotta contro la povertà e in favore della sicurezza alimentare, della salute e nutrizione umana, e dell’ambiente. Più in generale, svolgono un ruolo chiave nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Sono una fonte vitale di proteine vegetali e aminoacidi per le persone di tutto il mondo e dovrebbero essere consumati come parte di una dieta salutare per combattere l’obesità e per prevenire e gestire patologie croniche come il diabete, le malattie coronariche e il cancro.

Rispetto ad altre colture alimentari di base, i legumi hanno un prezzo di vendita più elevato e sono quindi un’importante coltura commerciale per i piccoli produttori. La coltivazione dei legumi richiede un minor quantitativo d’acqua rispetto ad altre fonti di proteine ed è essenziale per la biodiversità. Per esempio, la consociazione delle colture con i legumi accresce la biodiversità delle aziende agricole e crea un paesaggio più diversificato per animali e insetti. Sono noti per la loro caratteristica di fissare l’azoto atmosferico, contribuendo ad arricchire il suolo di materia organica di alta qualità, e di aumentare la capacità del terreno di trattenere l’acqua. Queste proprietà consentono agli agricoltori di ottimizzare l’uso dei fertilizzanti e dell’energia nei sistemi arabili, con una conseguente riduzione anche delle emissioni di gas a effetto serra.

Altro punto di forza sta nella possibilità di conservazione per mesi senza perdere il loro elevato valore nutrizionale; per tale ragione arricchiscono l’offerta di alimenti disponibili tra un raccolto e l’altro.

Vanessa Pompili