L’offerta culturale italiana e le destinazioni estive più ambite

Leonardo Mamone
06/06/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
Venezia

A giugno, se non prima, la maggior parte degli italiani si ritrova a immaginare quale potrebbe essere la prossima destinazione vacanziera. A tal proposito, l’Istat nel 2022 ha rilasciato un report nel quale analizza la presenza di luoghi culturali sul territorio italiano. Nel 2020 risultavano aperti (o parzialmente aperti) 4.265 musei e istituzioni similari pubblici e privati: 3.337 musei, 295 aree archeologiche e 633 monumenti o complessi monumentali. La maggior parte di questi (67,9 per cento) sono istituzioni pubbliche. Nello specifico, il 69 per cento del sottoinsieme a titolarità pubblica dipende da enti locali, mentre il 15,3 per cento sono istituzioni statali.

Dato il passato storico del Sud Italia, importante sito coloniale greco (Magna Grecia), non ci si stupisce del fatto che nel Mezzogiorno si concentra più della metà delle aree archeologiche (il 51,5 per cento). D’altro lato, l’11,5 per cento della ricchezza storico-culturale, architettonica e archeologica del paese (censita nel 2020) si trova in 10 comuni, principalmente al Nord. Nell’ordine: Roma, Firenze, Milano, Genova e Torino, Bologna, Napoli, Trieste, Siena e Venezia. Roma e Firenze si confermano capitali culturali, ma ciò che contraddistingue il nostro Paese è un’offerta museale fortemente capillarizzata, ossia uniformemente distribuita su tutto il territorio, includendo anche aree geografiche o infrastrutturali marginali. Il 37,8 per cento dei musei risulta, infatti, localizzato nelle cosiddette “aree interne”, costituite da Comuni intermedi, periferici ed ultra periferici.

Per quanto riguarda l’estero, secondo il “Destination insights” di Google, i primi tre Paesi per domanda mondiale sono (nell’ordine): Stati Uniti d’America, Spagna e Italia. Tra le città più richieste figurano invece Londra, Dubai, Parigi e, infine, New York.

Roma nel 2022 ha accolto 15 milioni di turisti (secondo Federalberghi Roma), dimenticando gli anni bui della pandemia, confermandosi città italiana più amata con il 35,7 per cento delle preferenze totali dei turisti internazionali.

Per quest’anno si prevedono record in termini di turismo nel nostro Paese, in quanto, secondo le previsioni dell’istituto Demoskopika, saranno oltre 442 milioni le presenze in Italia, con una crescita del 12,2 per cento rispetto al 2022, costituendo il valore più alto di sempre. Quanto agli arrivi, se ne potrebbero registrare quasi 127 milioni, il più alto è stato nel 2019 con 131 milioni, seguito dal 2018 con 128.

Dopo Roma e Firenze seguono, affascinando i turisti, le città sull’acqua, tra cui Venezia e Napoli, ma anche Pisa e Milano. Proprio Venezia ha un ruolo fondamentale per il turismo nazionale e internazionale, essendo stata iscritta nel 1987 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’iscrizione è stata voluta per sottolineare l’unicità e la singolarità dei suoi valori culturali, ricordandone il patrimonio storico (archeologico, urbano, architettonico, artistico) inserito in un contesto paesaggistico insolito che testimonia la collaborazione tra uomo e natura. Sfortunatamente è tale collaborazione che sembra venire meno e proprio Venezia, tra le altre città costiere, prevede uno scenario futuro spaventoso se la problematica ambientale non verrà considerata seriamente.

FONTI

https://www.istat.it/it/files/2022/02/REPORT_MUSEI-E-ISTITUZIONI-SIMILARI-IN-ITALIA.pdf

https://destinationinsights.withgoogle.com/intl/it_ALL/

https://roma.repubblica.it/cronaca/2023/01/25/news/turismo_roma_15_milioni_arrivi_federalberghi-385083701/#:~:text=di%20Roma%20Capitale%2C%20pari%20a,presenze%20(%2B190%2C30%25).

https://www.quotidiano.net/economia/turismo-classifica-citta-italiane-1.8495805

https://www.comune.venezia.it/it/content/il-sito-unesco-venezia-e-la-sua-laguna

www.artribune.com

Leonardo Mamone