L’azienda Cincinnato punta sui vitigni autoctoni

Vanessa Pompili
14/06/2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Un luogo ideale per una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni, passeggiando tra i vigneti e degustando un bicchiere di buon vino nella quiete delle colline dei Monti Lepini. L’azienda Cincinnato, a Cori, in provincia di Latina, con 73 anni di storia, 550 ettari di vigneti e oliveti, 105 soci e 105 famiglie, di cui gran parte della comunità rurale del territorio lepino, offre ai visitatori una fuga fuori dal tempo, in una terra di storia e tradizioni.

La conoscenza e l’amore per il territorio ha spinto i soci ad investire, per oltre venti anni, in risorse umane ed economiche, destinate alla realizzazione di un impegnativo progetto di qualità, volto al miglioramento del prodotto e alla riqualificazione della cantina.

L’azienda vitivinicola, con la consapevolezza che la tipicità e la biodiversità rappresentano un valore aggiunto, è da sempre impegnata nel recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni come il Nero Buono ed il Bellone. Il protocollo di produzione adottato, implica un selezionato lavoro in vigna, un calendario vendemmiale e attenti processi di vinificazione.

I sistemi di allevamento della vite sono quelli classici, il cordone speronato e il guyot. L’età media per vigneto è di quindici anni con un numero di ceppi per ettaro variabile dai 4.000 a 5.000. Il terreno è principalmente vulcanico nella zona a valle e calcareo a ridosso delle montagne.

Ogni vigneto è gestito secondo la tecnica della difesa integrata e non viene irrigato; alcuni di essi sono completamente biologici con relativa certificazione degli organismi di controllo. Le produzioni medie all’anno si attestano sui 90-100 quintali per ettaro. Cincinnato si contraddistingue per la particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, non solo attraverso la coltivazione di vigneti biologici che si estendono su una superficie di 100 ettari, ma anche per l’autosufficienza energetica, grazie ad un impianto fotovoltaico e per l’utilizzo di mezzi di trasporto a metano per la distribuzione locale.

Rimangono comunque le uve, il più grande orgoglio dell’azienda. La scelta di prediligere i vitigni autoctoni di Nero Buono, Bellone, Cesanese, Greco e Malvasia Puntinata, nel pieno rispetto della natura circostante, si è dimostrata vincente portando alla produzione di vini di qualità.

Per gli appassionati, sono possibili anche visite guidate della struttura in un percorso tra grandi botti e barriques, per comprendere le tecniche e i segreti dell’affinamento del vino e di vinificazione del Nero Buono. Si parte dai vigneti che circondano il casale ottocentesco, per scendere nella bottaia e barriccaia sotterranea recentemente edificata, dove vengono affinati i rossi di eccellenza secondo le tecniche della tradizione italiana. Qui sono ospitate le botti in rovere dove il vino, nel massimo silenzio, riposa per anni. La passeggiata tra vigneti e botti, si conclude nella sala degustazioni dove si possono assaggiare i vini da accompagnare alle specialità preparate dallo chef, ideate appositamente per esaltarne il gusto e rendere il tutto una vera e propria esperienza sensoriale.

Infine, l’antico casale dell’Ottocento a ridosso dei vigneti dal quale si scorge il promontorio del Circeo, accoglie il wine resort che con quindici stanze e due mini-appartamenti, offre ospitalità rurale e ristorazione di altissima qualità.

Vanessa Pompili