L’avventura esemplare della Padel factory

Giovanni Castellotti
25/03/2024
Tempo di lettura: 5 minuti
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La vigilia del debutto. Quei momenti magici, in cui ancora non si crede del tutto a quel che accadrà, pare quasi impossibile, ma – tic, toc, tic, toc – intanto è l’orologio ad avvicinare sempre più alla meta. Sabato 23 marzo, campo di via Paullo 3/a a Tribiano, 3.600 anime in provincia di Milano. “Serie A, il grande esordio”, recita secco il flyer. Dietro c’è di più: c’è la piccola grande storia di un club sportivo nato da pochi anni, per la precisione di un club di padel, disciplina che l’Italia ignorava fino a non molto tempo fa e che ora vive un’impetuosa crescita. E c’è l’idea di un sogno che si è realizzato, pure velocemente.

Il padel nel nostro Paese è ormai diventato una realtà importante, con più di 1,2 milioni di praticanti. Eppure, dato che è faccenda tutto sommato recente, non è difficile scovarvi vicende che han quasi del pioneristico. Come quella di Stefano Fatelli, amministratore delegato di Cantabria Labs Difa Cooper, ramo italiano del gruppo che è oggi leader nella realizzazione di prodotti dermatologici, farmaci, cosmetici, integratori e medical device studiati per prendersi cura della pelle sana o con patologie: lui, Fatelli, il padel l’ha scoperto un po’ per caso, quando si trovava in Spagna per lavoro e, una volta tornato in Italia a guidare l’azienda di Caronno Pertusella (Varese), vi ha subito costruito un campo da padel, era addirittura il 2005.

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Poi c’è la storia di Emiliano Pozzoni, ex giornalista de La Gazzetta dello Sport oggi telecronista padel a Skysport : lui il padel l’aveva nel sangue, è nato e ha trascorso la fanciullezza in Argentina – dove è sport diffusissimo fin dagli anni Ottanta – figlio di madre del posto e padre italiano. Così nel 2017 ha dato le dimissioni dalla rosea per inseguire un’intuizione: è il momento giusto – ha pensato – per puntare sul padel anche in Italia. Ha così aperto tre campi a Tribiano, due passi da Paullo, nella Bassa Milanese, e quasi per gioco ha deciso di crearvi anche un club agonistico, Padel Factory, da iscrivere al campionato ovviamente al livello più basso, Serie D.

Sabato scorso, Pozzoni e Fatelli – quest’ultimo nel ruolo di main sponsor col marchio hanno festeggiato insieme l’esordio nella massima divisione di Padel Factory, contro i capitolini di Eur Sporting Club.

Passo indietro, torniamo al fatidico 2017. «Chiacchieravo con alcuni amici, che poi son diventati anche soci, e abbiamo pensato insieme che avesse senso creare il nostro club di padel – spiega Pozzoni, che come detto aveva conosciuto e amato questa disciplina quando si trovava in Argentina, poi a 11 anni si era trasferito in Italia e aveva dovuto rinunciare a praticarla, «in sostanza qui non esisteva». Il tempo cambia le cose, nel 2017 tanti segnali inducono a pensare che il clima sia finalmente favorevole, poi lo sport in sé è bellissimo e le strutture disponibili ancora pochissime, quindi Pozzoni (insieme Stefano Cantalupi, suo ex-collega della Gazzetta, e Alessandro Panico, manager in ambito telecomunicazioni), affitta un capannone, vi crea tre campi, uno spogliatoio, un bar… Ecco Padel Factory di Tribiano, uno dei primi club in Italia esclusivamente dedicati al padel.

È un successo, anche perché Pozzoni è ben conosciuto nel “giro”, quando a Milano erano stati aperti i primi impianti era stato tra coloro che avevano iniziato a frequentarli assiduamente, insomma si era fatto tante conoscenze nell’ambiente. Dato che a giocare da lui vengono subito anche ragazzi che se la cavano mica male, l’idea è di varare anche un club agonistico, iscrivendosi al campionato di Serie D, la categoria inferiore. Del team fa parte anche Stefano Fatelli, che non è più giovanissimo, ma con la racchetta ci sa fare da sempre, e poi offre subito un aiuto quando c’è da trovare le maglie od organizzare una trasferta.

La cronaca successiva è una cavalcata inarrestabile: l’anno successivo nel team entra Nicola Remedi, già tennista professionista e nei top 20 d’Europa da under 14 e under 16, ma al primo approccio con questa disciplina: giunge la promozione in Serie C. Nel 2022 arriva anche quella in B, che era stata sfiorata già due volte. Prima e dopo, s’innestano giocatori di gran valore: Francesco Molteni, Alberto Micali, William Rota, Fabio Sgrignoli, Leonardo Bulgarini, Julian Di Bene… E José Luis Gonzalez, professionista spagnolo della Premier Padel. Nel 2023, inattesissimo, il trionfo: Padel Factory disputa un campionato cadetto al di là di ogni speranza e si conquista l’accesso nella massima serie. «Ci confronteremo con altri 11 club italiani, alcuni dei quali storicamente molto titolati, come l’Orange Padel Club, il Villa Pamphili… Noi siamo solo una piccola realtà di provincia, ma abbiamo già dimostrato di saper stupire».

Stefano Fatelli come detto ha affiancato fin dall’inizio questo gioiello di avventura. Sia come atleta (lo scorso anno ha fatto parte del team Padel Factory nella prima edizione del campionato italiano senior, quello riservato agli over 50) sia come partner. Spiega Pozzoni«Stefano è un amico vero, fin da prima che aprissi il club. Ci ha supportato immediatamente, ma ora che siamo arrivati in Serie A ha deciso che Heliocare diventasse uno dei due main sponsor di Padel Factory – l’altro è Prometeon – per darci ancor più sostegno».

Giovanni Castellotti