La Commissione europea taglia le stime sulla crescita

Giampiero Castellotti
16/02/2024
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La Commissione europea rivede al ribasso le stime sulla crescita nell’Eurozona e in Italia. La causa della “sforbiciata” va individuata nell’incertezza che resta elevata a causa delle prolungate tensioni geopolitiche e per il rischio di un ulteriore ampliamento della crisi in Medio Oriente. Per l’Italia, che ha dati nella media europea, “è molto importante l’insieme di riforme e di investimenti del Pnrr”, come sottolinea Paolo Gentiloni, commissario europeo per la fiscalità e l’unione doganale, gli audit e la lotta antifrode.

Nel dettaglio, nella zona euro il Pil scenderebbe allo 0,8% nel 2024 (dall’1,2% previsto in precedenza), mentre nell’Unione europea il Pil è atteso a +0,9% nel 2024 (da più 1,3%) e a più 1,7% nel 2025 (stima invariata). Per l’Italia la discesa è dal più 0,8% indicato a novembre allo 0,7% per quest’anno, con un Pil che salirà poi dell’1,2% nel 2025 (confermato).

L’Italia farà peggio di Francia (più 0,9%) e Spagna (più 1,7%), ma meglio della Germania che salirà di appena lo 0,3 per cento, con un netto taglio delle stime precedenti (più 0,8%).

Male soprattutto il Regno Unito che è entrato in recessione tecnica nel quarto trimestre 2023, con una contrazione dello 0,3% negli ultimi tre mesi dell’anno, dopo il -0,1% segnato tra agosto e settembre.

L’inflazione è attesa nel 2024 nell’Eurozona al 2,7%, nell’Unione europea al 3% e al 2% in Italia (2,2%, 2,5% e 2,3% nel 2025).

Giampiero Castellotti