Italia prima in Europa per numero di lavoratori autonomi

Giampiero Castellotti
13/12/2023
Tempo di lettura: 7 minuti
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Il mercato del lavoro è in continua evoluzione e aumentano le persone che scelgono l’autonomia lavorativa. I dati del 2022 dicono che l’Italia, con 4,3 milioni di lavoratori autonomi, guida la classifica europea. In totale nel vecchio continente sono oltre 27 milioni le persone che hanno scelto l’autonomia con un netto dominio degli uomini.

Mentre la cosiddetta Gig Economy, basata sul lavoro a chiamata, ha visto i ricavi aumentare del 123 per cento in cinque anni, nascono ed emergono nuove professioni destinate ad essere protagoniste nel 2024. Dal social seller all’insegnista, dal mental coach all’HSE advisor, si tratta di professioni intellettuali non regolamentate da albi, ordini o collegi.

“Sono sempre di più i professionisti che intraprendono carriere non regolamentate e che necessitano di supporto e tutela per non ritrovarsi in un limbo lavorativo – dichiara Luciana Barone, presidente di Formazione 24H, associazione riconosciuta dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, che s’impegna a promuovere l’eccellenza nel mondo professionale.

Non intende quindi fermarsi la fase di cambiamento che sta vivendo il mondo del lavoro, una scossa che si è accentuata dopo il periodo pandemico portando molte novità sia alle aziende sia ai lavoratori. Questi ultimi, in particolare, stanno sempre più modificando la propria visione dell’attività lavorativa. È cresciuta la consapevolezza dell’importanza di mantenere il giusto equilibrio tra vita professionale e privata, smart working e flessibilità sono diventati punti chiave nella scelta di un posto di lavoro. Anche per questi motivi sono in aumento le persone che scelgono la strada dell’autonomia lavorativa.

Nel 2022, secondo i dati di Statista, i freelance in Europa erano più di 27 milioni, una leggera crescita dell’1,6% rispetto all’anno precedente, con una netta prevalenza di uomini (18,5 milioni rispetto ai 9 milioni di donne). A guidare l’esercito di lavoratori autonomi europei è proprio l’Italia che ne conta quasi quattro milioni e mezzo (4,3). Solo il Regno Unito regge i numeri italiani, alla corte di re Carlo sono poco più di 4 milioni, nettamente staccate, invece, la Francia (3,3 milioni) e la Germania (3,1).

Alcuni di questi professionisti, però, rischiano di trovarsi in un limbo lavorativo: “Sempre più persone abbracciano professioni intellettuali non regolamentate da albi, ordini o collegi professionali. Si tratta di attività dove spesso la creatività e l’innovazione giocano un ruolo chiave. Questi professionisti necessitano sia di tutela legislativa sia di avere a disposizione un network che li supporti e che permetta di condividere esperienze, scambiare idee e stabilire collaborazioni proficue – continua Luciana Barone.

La strada dell’autonomia lavorativa sembra dare soddisfazioni anche a livello personale. Un recente sondaggio realizzato negli Stati Uniti, dove i cosiddetti self-employed sono circa 15 milioni, dal Pew Research Center evidenzia un maggior appagamento nei liberi professionisti rispetto ai lavoratori dipendenti. Il 62 per cento dei lavoratori autonomi dichiara di essere estremamente o molto soddisfatto del proprio lavoro, rispetto al 51 per cento dei lavoratori dipendenti. Questi ultimi sono anche più propensi a dichiarare di trovare il loro lavoro stressante e opprimente. Grande divario anche se si parla di gratificazione: il 48 per cento dei freelance afferma che il proprio contributo sul lavoro è molto apprezzato, rispetto al 25% di coloro che non sono autonomi. E se la cosiddetta Gig Economy basata sul lavoro a chiamata si appresta a chiudere l’anno, sempre secondo Statista, con 455 miliardi di dollari di ricavi (dato più che raddoppiato rispetto ai 204 miliardi del 2018), nascono ed emergono nuove professioni destinate ad essere protagoniste nel 2024. “Tra le professioni in crescita, stiamo notando una forte richiesta di mediatori familiari: a seguito della riforma Cartabia, la nostra associazione sta ricevendo numerose richieste dai Tribunali per fornire elenchi dei nostri soci specializzati in tale settore – prosegue Luciana Barone – Continuano ad aumentare anche gli influencer e si fanno strada professioni come l’insegnista e il social seller. Il nostro obiettivo è creare un’alleanza di successo nei campi dell’intelligenza non regolamentata offrendo supporto e formazione senza dimenticare gli aspetti etici e sociali. L’associazione, infatti, promuove la responsabilità sociale d’impresa, sostenendo progetti beneficenza e iniziative comunitarie”.

Ecco allora, secondo gli esperti di Formazione24H, le 10 professioni destinate ad emergere nel 2024:

·      Social seller: è una componente essenziale nel mondo delle vendite moderne, poiché consente di stabilire connessioni autentiche con i potenziali clienti attraverso i social media e di sviluppare relazioni di fiducia che alla fine si traducono in vendite. Un social seller deve comprendere i social media, creare contenuti di qualità, identificare potenziali clienti e costruire relazioni professionali.

·      Influencer: una professione che non accenna a calare la sua attrattività ma che richiede competenze da mantenere sempre aggiornate. Un influencer deve ovviamente saper offrire contenuti di qualità al suo pubblico, ma anche conoscere le strategie di marketing e di analisi dati. Una formazione continua è indispensabile per mantenersi competitivi.

·      Mediatore familiare: la mediazione familiare è un procedimento attraverso il quale i coniugi che intendono porre fine agli effetti civili del matrimonio possono raggiungere un accordo, o una serie di accordi, riguardo ai vari aspetti conseguenti alla separazione, come l’affidamento dei figli, il mantenimento o l’assegnazione della casa familiare. Si tratta di una figura che ha ricevuto una notevole considerazione grazie alla Riforma Cartabia (legge n. 206 del 2021).

·      Disability manager: il mondo del lavoro deve puntare sempre più all’inclusione e in quest’ottica risulta fondamentale la figura del disability manager. Questo professionista si impegna attivamente a rimuovere le barriere e a creare un ambiente che favorisca la partecipazione piena e l’uguaglianza per tutti. È importante conoscere leggi e normative nazionali e internazionali che proteggono i diritti delle persone con disabilità, e al tempo stesso possedere empatia e una comprensione autentica delle sfide affrontate dalle persone con disabilità.

·      Digital marketing specialist: si tratta di un professionista altamente specializzato nel campo del marketing digitale. Questa figura ha una vasta gamma di competenze che gli consentono di pianificare, implementare e gestire strategie di marketing online efficaci per promuovere prodotti, servizi o marchi. Saper programmare la giusta strategia è importante tanto quanto essere aggiornato sulle ultime tendenze e novità nel campo del marketing digitale. Una gestione mirata del budget a disposizione e tanta creatività sono altre due caratteristiche indispensabili.

·      Coach: un coach eccellente dimostra empatia genuina e pratica l’ascolto attivo, creando un ambiente in cui i clienti si sentono compresi e supportati. Possiede abilità comunicative avanzate per trasmettere concetti complessi in modo chiaro e aiuta a definire obiettivi chiari e sviluppare piani d’azione realistici per raggiungerli.

·      Insegnista: dare vita a messaggi visivi unici attraverso insegne (luminose e non) sia esterne che interne. Questo è il compito dell’insegnista. Un professionista capace di esprimere la propria passione per il design visivo, attirando l’attenzione e comunicando messaggi efficaci per aziende e attività commerciali.

·      HSE advisor: per le aziende la sicurezza dei propri lavoratori deve essere una priorità. Per centrare quest’obiettivo è necessario affidarsi a un esperto HSE advisor in grado di garantire la sicurezza e la protezione dei lavoratori in diversi ambienti. Le responsabilità non mancano: dall’analisi dei rischi alla progettazione del piano di formazione. La sua missione è fornire competenze e conoscenze che possano fare la differenza nella salvaguardia della salute e dell’incolumità dei lavoratori.

·      Traduttore dei segni: una figura richiesta in ambiti scolastici, giuridici, sanitari e altro ancora. L’interprete e traduttore della lingua dei segni è in grado di fornire servizi di alta qualità in molteplici ambiti passando dall’attività di traduzione in convegni e conferenze al lavoro di interprete per cinema, teatro, home video e testi vari. La versatilità è fondamentale e le doti di tutor uno strumento in più per istruire e supportare altri interpreti.

·      AI expert: l’intelligenza artificiale fa sempre più parte del quotidiano e cresce la richiesta di esperti del settore. Sono richieste competenze in diverse aree che vanno dallo sviluppo di algoritmi, all’analisi di dati, alla consulenza.

Giampiero Castellotti