Istat, le aziende agrituristiche aumentano del 3,8 per cento annuo

Nataliya Bolboka
09/01/2024
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Dal 2004 il numero di aziende agrituristiche è quasi raddoppiato, passando da poco più di 14mila a 25.849 nel 2022, con un aumento dell’1,8 per cento rispetto al 2021 e un tasso di crescita medio annuo è del 3,8 per cento. È quanto emerge dal report di Istat su “Le aziende agrituristiche in Italia Anno 2022”, secondo il quale quasi il 64 per cento dei Comuni italiani ospita agriturismi.

Se si considera il periodo che va dal 2004 al 2022 l’incremento maggiore è stato registrato al Nord-ovest e al Centro, rispettivamente con un più 5,5 per cento e un più 4,3 per cento, seguono il Sud (3,6 per cento) e le Isole (3 per cento), per finire con il Nord-est che ha registrato un aumento del 2,8 per cento. Tuttavia, nel 2022 la crescita è stata trainata soprattutto dal Nord, con un più 2,7 per cento per il Nord-ovest e un più 2,4 per cento per il Nord-est.

In termini di offerta economica, degustazioni, alloggio a ristorazione rappresentano il punto forte degli agriturismi italiani e rispecchiano le diverse peculiarità del Paese. Probabilmente legate ai prodotti di qualità Dop e Igp, le strutture con servizio di degustazione hanno subito la crescita più rilevante, con un tasso medio di variazione del 4,5 per cento. Le aziende con alloggio e ristorazione, invece, sono aumentate rispettivamente del 3,4 per cento e del 3,2 per cento medio annuo.

Rispetto alla variazione territoriale il tasso di crescita dell’offerta di degustazione è maggiore al Nord-est e nelle Isole, con un aumento del 6 per cento medio annuo, quello della ristorazione è maggiore nel Centro (5,3 per cento), mentre per l’alloggio è più alto nel Nord-ovest (4,5 per cento) e nelle Isole (4,1 per cento).

La positiva performance economica e la crescente diffusione territoriale sono due indicatori del successo e dalla solidità del settore agrituristico. In base ai dati Istat, infatti, rispetto al 2004, il valore della produzione è aumentato al ritmo del 4,2 per cento all’anno, triplicando in termini assoluti la capacità produttiva del settore, che ha raggiunto un valore corrente di 1,5 miliardi di euro.

Nataliya Bolboka