Israele-Hamas, nuovi rischi per l’economia globale

Nataliya Bolboka
17/10/2023
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Con un conflitto scoppiato in Europa a pochi mesi della pandemia, quando l’economia sembrava iniziare a riprendersi, ecco che una nuova guerra arriva ad incrinare i mercati finanziari globali. Lo scontro tra Hamas e Israele, infatti, oltre a preoccupare per l’atrocità delle azioni, genera apprensione per la possibilità di un nuovo rialzo dei prezzi dell’energia.

“Sembra che ci si stia dirigendo verso una massiccia invasione di terra a Gaza che porterà a una perdita di vite umane su larga scala”, ha osservato Ben Cahill, senior fellow del Programma di Sicurezza Energetica e Cambiamento Climatico al Center for Strategic and International Studies (Csis), riporta l’Agi. “Ogni volta che si verifica un conflitto di questa portata, ci sarà una reazione del mercato”, ha dichiarato l’esperto.

Se nella prima settimana dello scontro le ripercussioni sui mercati energetici sono stati relativamente contenute, con un’escalation dello scontro le cose potrebbero complicarsi non poco. Infatti, l’estensione del conflitto e il coinvolgimento di altri paesi del Medio Oriente potrebbero determinare ulteriori aumenti del prezzo del petrolio, assestando l’ennesimo colpo a un’economia mondiale già altamente provata, in uno scenario fin troppo noto.  

Israele ha già chiuso un importante giacimento di gas per questioni di sicurezza, chiusura che potrebbe ripercuotersi sulle esportazioni di gas naturale liquefatto dall’Egitto. Con l’approssimarsi del periodo invernale, poi, il rischio è quello di rivivere l’incubo energetico dello scorso inverno.

Ad oggi le principali ripercussioni sui mercati finanziari sono stati il crollo della moneta israeliana, lo shekel, e il rialzo del dollaro, ma soprattutto dell’oro, che venerdì ha rilevato un più 3 per cento, arrivando a 1.920 dollari l’oncia. Nella stessa giornata, con l’aumento delle tensioni, il prezzo del greggio si è alzato del 6 per cento.

Come ha fatto sapere l’Agi, “nella seconda settimana di ottobre, in Europa, i future del gas naturale sono aumentati di oltre il 40 per cento a 55 euro per megawattora, complici anche l’arrivo delle temperature più fredde e le preoccupazioni per gli scioperi negli impianti di Gnl in Australia”.

Infine, con l’estensione del conflitto l’inflazione potrebbe ritornare a salire, determinando nuovi aumenti dei tassi d’interesse in tutto il mondo. Insomma, una situazione davvero critica e preoccupante che il mondo continua a seguire col fiato sospeso.

Nataliya Bolboka