Israele-Hamas: arriva il cessate il fuoco di quattro giorni

Vanessa Pompili
22/11/2023
Tempo di lettura: 4 minuti
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È tregua tra Israele e Hamas. Ancora non si può scrivere la parola fine al conflitto israelo-palestinese, che affonda le radici nel lontano passato, tra rivoluzioni, invasioni e calma apparente. La questione politica, sociale e armata, è tornata a occupare le prime pagine dei giornali e dei notiziari dopo l’attacco di Hamas a Tel Aviv. Sembra lontano nel tempo, ma era solo poco più di un mese e mezzo fa, il 7 ottobre 2023, quando dalla Striscia di Gaza è partito un attacco missilistico, oltre 5mila razzi, verso Israele. Non è un caso la scelta della data dell’offensiva palestinese, denominata “operazione alluvione Al-Aqsa” che cade nel giorno del cinquantesimo anniversario dallo scoppio della guerra arabo-israeliana del 1973. Poi l’escalation e il rapimento di più di 200 persone da parte del Movimento islamico di resistenza.

Dopo settimane di guerra, finalmente oggi sembra raggiunto un accordo tra il governo israeliano e il gruppo armato palestinese. Il cessate il fuoco durerà quattro giorni e prevede il rilascio da parte di Hamas di 50 ostaggi, 20 donne e 30 bambini. Da parte sua, Israele si è impegnato a liberare un numero di prigionieri palestinesi presenti nel territorio dello stato ebraico.

Come sottolinea Hamas in una nota pubblicata sull’emittente egiziana di Stato Al-Qahera, la tregua è frutto degli sforzi di Egitto e Qatar. “Secondo l’accordo – riporta il comunicato – ci sarà un cessate il fuoco tra le due parti e la cessazione di tutte le azioni militari dell’esercito occupante in tutte le aree della Striscia di Gaza, il movimento dei veicoli militari dell’esercito di occupazione che entrano nella Striscia di Gaza sarà fermato, centinaia di camion carichi di aiuti umanitari, generi di prima necessità, assistenza medica e carburante saranno trasportati in tutte le aree della Striscia di Gaza, senza eccezioni, nel nord e nel sud. “Secondo l’accordo – ricorda Hamas – 50 tra donne e minori sotto i 19 anni saranno rilasciati in cambio del rilascio di 150 donne e bambini palestinesi. Durante la tregua, i raid aerei nel sud della Striscia di Gaza saranno interrotti e nel nord della Striscia saranno sospesi per 6 ore al giorno, dalle 10:00 alle 16:00. Infine, sottolinea Hamas, “l’occupazione si è impegnata a non attaccare o arrestare nessuno in tutte le aree della Striscia di Gaza e a garantire la libertà di movimento delle persone da nord a sud lungo Salah Street al-Din”.

Commenti positivi sul raggiungimento della pausa umanitaria, arrivano da tutti i leader internazionali.  “Accolgo con grande sollievo l’accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre – dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quantomai necessaria a Gaza. Continueremo a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente. Oggi pensiamo alle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari”.

Anche da oltreoceano, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si dice favorevole “all’accordo volto a garantire il rilascio degli ostaggi presi dal gruppo terroristico Hamas durante il suo brutale attacco contro Israele il 7 ottobre”, ringraziando lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell’Egitto per la loro collaborazione.

Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha commentato positivamente la tregua raggiunta.

Ma Tel Aviv ci tiene a precisare che dopo la pausa, la guerra riprenderà. Il premier Benjamin Netanyhau, ha parlato comunque di “decisione giusta”. “Il governo israeliano è impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi. Stasera ha approvato l’accordo proposto come prima tappa per raggiungere questo obiettivo”, si legge nella dichiarazione ufficiale del governo pubblicata nella notte.

Vanessa Pompili