Granchio blu: contributi a fondo perduto per le imprese

Vanessa Pompili
01/03/2024
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Granchio Blu

Dal Masaf, ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, uno stanziamento di 10 milioni di euro che permetterà ai Consorzi, alle imprese di pesca e dell’acquacoltura di ottenere contributi a fondo perduto per fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti.

Già possibile la presentazione delle domande di aiuti che terminerà il 22 marzo 2024. Il provvedimento si inserisce nell’ambito delle azioni messe in atto dal Masaf per contrastare l’eccessiva e imprevedibile proliferazione di questa specie.

“Le domande presentate per ottenere contributi previsti per la cattura e lo smaltimento sono state già liquidate– ha spiegato il ministro Francesco Lollobrigida. “Oltre a questo stanziamento da 2,9 milioni di euro, previsto ad agosto scorso, ricordo che è stato istituito un fondo ad hoc da 500mila euro l’anno, per rimborsare una parte degli oneri previdenziali versati dalle imprese dell’acquacoltura. Senza dimenticare che siamo intervenuti anche per estendere l’applicazione del Fondo di solidarietà nazionale, previsto dal decreto legislativo 102 del 2004″.

“Già in queste ore gli uffici del mio dicastero stanno lavorando per dare attuazione a quanto previsto dall’importante novità legislativa e per riconoscere al settore ulteriori interventi compensativi – continua Lollobrigida – permettendo così alle imprese di accedere a finanziamenti agevolati e ottenere aiuti concreti. Auspico che le azioni messe in atto dal governo possano trasformare un’emergenza in una opportunità. Perché il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, in particolare la forte presenza di vitamina B12, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali, che si possono raggiungere. Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale del granchio blu, inoltre, si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia commerciale mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo”.

Vanessa Pompili