A causa della grave situazione che l’Ecuador si trova a fronteggiare in questi giorni, alti funzionari del Dipartimento di Stato e dell’esercito americano vi si recheranno nelle prossime settimane per aiutare il Paese a far fronte alla minaccia delle bande di narcotrafficanti. A renderlo noto è stata la stessa Casa Bianca, che, il 10 gennaio scorso, ha annunciato di incrementare la cooperazione con il Paese sudamericano. Sebbene non sia noto il numero ufficiale di morti, che, secondo molte testate giornalistiche, si aggirerebbe intorno ad una dozzina di persone (10 o 13 secondo differenti fonti), ciò che si sa con certezza è che la grave situazione che imperversa in Ecuador ha spinto il presidente a dichiarare lo stato di conflitto armato interno, arrivata dopo l’assalto ad una trasmissione in diretta.
Tra le cause della guerra interna attuale vi è certamente la povertà, che incrementa notevolmente la malavita. Il 33enne Daniel Noboa, presidente dal 23 novembre 2023 e figlio del politico e imprenditore Álvaro Noboa Ponton, ha fatto molto leva sulla questione della sicurezza promettendo di fatto un “pugno di ferro” contro le bande criminali, imitando quanto fatto dal presidente salvadoregno che è riuscito a ridurre la violenza delle bande con arresti arbitrari di massa, stato di polizia, svuotamento dei poteri del Parlamento e dei giudici. Questo suo programma politico non riuscirebbe però a contrastare efficacemente il problema alla radice, essendo appunto l’Ecuador un Paese segnato dalla corruzione (principalmente a causa della povertà) che rende le carceri tutt’altro che luoghi d’isolamento.
Secondo la “Policía Nacional”, le morti violente tra il 2019 e il 2020 sono passate da 6,8 a 7,7 per ogni 100mila abitanti, mentre gli omicidi dall’aprile del 2020 al 2021 sono aumentati di circa il 50%. Se da un lato la malavita e soprattutto il traffico di esseri umani e stupefacenti sembra aumentare, avendo nel 2020 le autorità ecuadoriane sequestrato un record di 128 tonnellate di droga (+36% rispetto al 2019), il Paese si è segnato come obiettivo di incrementare la cooperazione con gli Stati Uniti e l’Unione europea. La problematica principale, come spesso avviene negli Stati meno sviluppati, è la povertà che incrementa di fatto la corruzione appoggiando dunque la malavita.
Secondo le Nazioni Unite, nel 2021, il tasso di miseria a livello nazionale si aggirava attorno al 39,2%, 24,3% nelle aree urbane e 70,7% nelle zone rurali. Il 18,7% della popolazione, specialmente nelle aree non urbanizzate, si trova in condizioni d’indigenza estrema. Per arginare la povertà e la corruzione la presidenza dell’Ecuador ha elaborato un piano di sviluppo (Plan de Creación de oportunidades 2021-2025) che avrà come obiettivi principali la promozione dei diritti base fondamentali, della democrazia, dell’economia libera, della solidarietà e coesione sociale soprattutto attraverso un governo trasparente che fronteggi la corruzione. Il piano promette di includere tutti nel progetto di sviluppo, nominando donne, giovani ed adolescenti, persone LGBT e in generale i gruppi considerati vulnerabili.
FONTI
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/perche-e-scoppiato-caos-in-ecuador-ruolo-delle-carceri
https://www.reuters.com/world/americas/us-condemns-attacks-by-armed-groups-ecuador-2024-01-10/
Agenzia Adnkronos | 29/04/2024
