Giubileo, gli itinerari tra fede e valorizzazione dei territori

Giampiero Castellotti
30/01/2024
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Si chiama “E ti vengo a cercare”, richiamo allo splendido brano di Franco Battiato, l’itinerario giubilare della diocesi di Locri-Gerace, in Calabria. E’ una delle quattro proposte per il prossimo anno ideate da altrettante diocesi di Marche, Molise, Campania e Calabria. Gli altri tre itinerari sono stati efficacemente denominati “Iter Suasanum. Alle radici del cristianesimo” nella diocesi di Senigallia, “Tra Via Regia e Cammino giubilare” nella diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni” e “Romanic@mente” nella diocesi di Campobasso-Bojano. L’iniziativa, nel suo complesso, si chiama “Giubileo For All”.

Obiettivo dei cammini, oltre al senso spirituale in linea con l’appuntamento giubilare, è quello dell’inclusione delle persone con disabilità, che avranno modo di percorrere queste strade proprio perché adeguate alle loro esigenze. Ma “Giubileo For All” si prefigge anche di valorizzare territori spesso esclusi dai grandi flussi turistici.

Ciascun cammino è ispirato a santi, santuari e luoghi di culto peculiari del territorio, ma tutti sono finalizzati ad avvicinare le persone all’ambiente e al paesaggio per condividerne la bellezza.

La conferenza stampa di presentazione dei primi quattro itinerari – ma l’iniziativa è un work in progress ed altri se ne aggiungeranno – s’è svolta il 29 gennaio nella splendida cornice della Pontificia Università Urbaniana a Roma, sul Gianicolo, a due passi dalla basilica di San Pietro.

Nel corso dell’evento, condotto dall’architetto Dino Angelaccio del coordinamento “Giubileo For All” e presidente di Itria (Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili), sono intervenuti anche suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale della Cei per la Pastorale delle persone con disabilità e consultore del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, e vescovi e vicari in rappresentanza delle quattro diocesi coinvolte: il vescovo di Senigallia mons. Francesco Manenti, il vicario di Campobasso don Antonio Arienzale, il vicario di Amalfi – Cava de’ Tirreni don Beniamino d’Arco e il rettore del santuario Madonna delle stelle di Pazzano don Enzo Chiodo.

Ad illustrare i quattro itinerari sono stati: Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee e Antonio Blandi di “Officina delle idee” per l’itinerario calabrese; Eros Gregorini e il sindaco di Corinaldo Gianni Aloisi per l’itinerario marchigiano; la professoressa Maria di Serio e la consigliera di Cava’ de Tirreni Anna Padovano Sorrentino. naturalmente per l’itinerario campano: l’avvocato Mario Ialenti e il sindaco di Campobasso Paola Felice per l’itinerario molisano.

La conferenza è stata aperta dal videomessaggio di monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari: “La misericordia usa la bellezza perché attrae, suggestiona, qualcosa che stacca rispetto alla quotidianità e ci mette in contatto con Dio e la nostra interiorità. I programmi che state studiando possono essere un esempio di accessibilità di fruizione – ha continuato Baturi. “Non si tratta semplicemente, anche se già sarebbe importante, della possibilità che ogni uomo, anche con disabilità, possa accedere al genio dell’uomo, come quello artistico, ma qualcosa di più profondo. Dio è bellezza e deve potersi manifestare ad ogni uomo”.

“’Giubileo For All’ è “il primo tassello di un mosaico più grande – ha dichiarato Angelaccio – l’auspicio, ora, è che gli itinerari avviati in questa occasione diventino delle realtà stabili e, soprattutto, che portino a una rivoluzione del pensiero e dei progetti, affinché l’inclusività sia messa sempre al centro”.

Di rivoluzione culturale, suggerita dal progetto, ha parlato suor Veronica Donatello, responsabile Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, tra gli enti promotori dell’iniziativa. “In Italia – ha detto – le persone con disabilità sono 13 milioni. Pensate quanto perdiamo anche dal punto di vista economico perché poniamo barriere fisiche e culturali. Togliendole, facciamo un servizio umano e di civiltà. La disabilità diventa la sfida per far sì che partecipino gli ultimi, gli scartati. Richiede alfabetizzazione, come diceva il Papa, per cui siamo chiamati a reinsegnare le cose base. Credo che l’accessibilità, intesa come visione completa dell’uomo ad arte e fede, possa essere una possibilità”.

La progettazione degli itinerari, iniziata un anno fa, guarda al futuro, anche dopo il 2025. La forza del gruppo, hanno assicurato i promotori, permetterà di presentarsi uniti per l’avviso del ministero del Turismo sui cammini religiosi o per quello che sta per uscire sul turismo accessibile”.

Giampiero Castellotti