Giornata mondiale dell’acqua: l’Onu lancia “acqua per la pace”

Vanessa Pompili
22/03/2024
Tempo di lettura: 4 minuti
Acqua

“L’acqua può creare pace o innescare conflitti. Quando l’acqua scarseggia o è inquinata, o quando le persone hanno un accesso ineguale o nullo, possono aumentare le tensioni tra comunità e Paesi”. È il messaggio principale lanciato dall’Onu in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2024 che ricorre ogni anno il 22 marzo.

L’Organizzazione delle Nazioni unite, ricorda come più di 3 miliardi di persone nel mondo dipendono dall’acqua che attraversa i confini nazionali e che tuttavia, solo 24 paesi hanno accordi di cooperazione per tutta l’acqua condivisa. Con l’aumento degli impatti dei cambiamenti climatici e la crescita delle popolazioni, si fa sempre più urgente il bisogno di unirsi per proteggere e conservare questa risorsa così preziosa. La salute pubblica e la prosperità, i sistemi alimentari ed energetici, la produttività economica e l’integrità ambientale sono strettamente legati a una gestione equa ed efficiente del ciclo dell’acqua.

Per sottolineare l’importanza di questo elemento naturale, dato troppe volte per scontato, ma scarso e introvabile in alcuni Paesi a causa di guerre o sfavorevoli posizionamenti geografici, il tema scelto per la Giornata mondiale dell’acqua 2024 è “acqua per la pace”, stretto e complesso legame analizzando nel Rapporto 2024 delle Nazioni unite sullo sviluppo idrico mondiale.

Nel documento si ricorda comel’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari sono diritti umani. Senza l’accesso a questi servizi, una vita dignitosa, stabile e in buona salute è praticamente impossibile. L’acqua è anche la linfa vitale dell’agricoltura, il principale motore socioeconomico per miliardi di persone. Può promuovere la stabilità della comunità e la costruzione della pace, contribuendo alla gestione della migrazione e alla riduzione del rischio di catastrofi. Ma quando l’acqua è scarsa, inquinata o di difficile accesso, la sicurezza alimentare può essere compromessa, i mezzi di sussistenza persi e possono verificarsi conflitti. Sistemi pienamente sviluppati di gestione delle infrastrutture idrauliche favoriscono la crescita e la prosperità in quanto permettono lo stoccaggio di una stabile quantità di acqua e la sua erogazione ai vari settori dell’economia, tra cui l’agricoltura, l’energia e l’industria, nonché alle attività commerciali e ai servizi di particolare rilevanza per il sostentamento di miliardi di persone.

Sebbene l’agricoltura sia responsabile all’incirca del 70% dei prelievi di acque dolci, gli utilizzi industriali (20%) e domestici (10%) sono la principale causa dell’incremento della domanda di acqua. Con la crescente industrializzazione dei sistemi economici, le popolazioni si concentrano sempre più nelle città, con conseguente espansione delle reti di approvvigionamento idrico e diffusione dei servizi igienico-sanitari. Gli effetti dell’incremento demografico appaiono meno rilevanti, dato che le regioni in cui la popolazione cresce più rapidamente sono spesso quelle in cui l’utilizzo pro capite dell’acqua è più basso. Attualmente, circa la metà della popolazione mondiale vive una condizione di grave scarsità idrica, almeno per una parte dell’anno. Un quarto della popolazione mondiale deve far fronte a livelli di stress idrico estremamente elevati, utilizzando oltre l’80% della propria fornitura annuale di acqua dolce rinnovabile.

Nei paesi a più basso reddito la scarsa qualità dell’acqua ambientale è dovuta principalmente ai bassi livelli di trattamento delle acque reflue, mentre nei paesi a reddito più elevato il problema più grave è rappresentato dalle acque di deflusso di origine agricola. Purtroppo i dati relativi alla qualità delle risorse idriche continuano ad essere assai esigui in tutto il mondo.

Il Rapporto pone poi attenzione ai cambiamenti climatici che, secondo le previsioni, intensificheranno il ciclo globale dell’acqua, aumentando ulteriormente la frequenza e la gravità di siccità e inondazioni. Alcuni degli impatti più gravi riguarderanno i paesi meno sviluppati, come pure le isole di piccole dimensioni e la regione artica. Si stima che i cambiamenti climatici intensificheranno il ciclo globale dell’acqua, aumentando ulteriormente la frequenza e la gravità di siccità e inondazioni.

Vanessa Pompili