Giornata mondiale dell’acqua: a rischio il futuro dell’umanità

Vanessa Pompili
23/03/2023
Tempo di lettura: 10 minuti
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Mai come questo anno la parola che è risuonata nelle sale che hanno ospitano i convegni in occasione della Giornata mondiale dell’acqua è stata siccità.

Dal 2000, le inondazioni sono aumentate del 134 per cento mentre la durata della siccità è aumentata del 29 per cento (State of the Climate Services del World Meteorological Organization – WMO).

Secondo l’analisi condotta dall’Ispra, che considera tutta la Penisola su scala annuale dal 1952 al 2019, si è mostrato un aumento, statisticamente significativo, della percentuale del territorio italiano colpito da siccità estrema.

Celebrata in tutto il mondo il 22 marzo da varie realtà, istituzionali, di ricerca e intergovernative, la voce che si è levata da più parti è di forte preoccupazione per l’emergenza globale legata alla carenza di questa risorsa indispensabile alla vita sulla Terra.

Inquinamento, sfruttamento eccessivo, cambiamenti idromorfologici e climatici prodotti da attività industriali, agricoltura intensiva, pesticidi, sviluppo urbano e scarico di acque reflue, continuano a minare la qualità e la disponibilità di questo prezioso bene comune.

Tante le iniziative attivate ovunque nella giornata di mercoledì 22 marzo per confrontarsi su quella che è stata definita dall’Onu “una crisi idrica mondiale”.

L’Organizzazione intergovernativa delle Nazioni Unite in apertura di Conferenza Onu sull’acqua 2023, in corso dal 22 al 24 marzo presso la sede centrale di New York, ha evidenziato come “miliardi di persone in tutto il mondo continuano a non avere accesso all’acqua. Si stima che più di 800mila persone muoiono ogni anno a causa di malattie direttamente correlate ad acqua non sicura, servizi igienici inadeguati e povere pratiche igieniche. Le pretese per questa risorsa preziosa continuano ad aumentare: circa quattro miliardi di persone soffrono di scarsità idrica estrema per almeno un mese all’anno. Essendo l’acqua così fondamentale per molti aspetti della vita, è importante garantire la sua tutela e la gestione corretta per assicurare che tutti abbiano un accesso equo a questa risorsa essenziale entro il 2023”.

La Fao nel suo intervento ha parlato di “2,3 miliardi di persone che vivono in paesi con stress idrico e circa il 10 per cento della popolazione mondiale vive in paesi con stress idrico elevato o critico. Inoltre, l’80 per cento delle acque reflue viene scaricato non trattato nell’ambiente e oltre il 90 per cento dei disastri naturali sono legati all’acqua”.

Anche l’Istat ha diffuso i numeri relativi al biennio 2020-2022. I dati indicano elevate perdite idriche nella rete di distribuzione e quantificano le misure di razionamento dell’acqua adottate nel 2021 in 15 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana (erano undici nel 2020), due anche nel Centro-Nord.

E di siccità, cambiamenti climatici e razionamenti si è discusso anche nel corso della presentazione della 4a edizione del “Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia e Blue Book 2023 – I dati del servizio idrico integrato” realizzato dall’Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia, illustrato nella Giornata mondiale dell’acqua a Roma nel corso dell’evento finale della Community.

Aerial View. Drought And Dry Rivers. Roman Bridge Of Bobbio Over The Trebbia River, Piacenza, Emilia Romagna. Italy
Fiume Trebbia, Piacenza, Emilia-Romagna, 16 giugno 2022

Per fronteggiare l’emergenza idrica che potrebbe mettere a rischio 320 miliardi euro tra imprese idrovore e filiera estesa dell’acqua, il 18 per cento del Pil italiano, nel Libro Bianco 2023 viene avanzata una proposta operativa contro gli sprechi e la siccità, il modello circolare delle 5R: Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione.

Il volume, giunto alla quarta edizione, scritto dall’Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia creata nel 2019 da The European House – Ambrosetti per rappresentare la filiera estesa dell’acqua in Italia attraverso 31 partner che vanno dai gestori della rete agli erogatori del servizio, dal settore agricolo a quello industriale, dai provider di tecnologia alle istituzioni preposte e i partner scientifici Utilitalia e Fondazione Utilitatis. La presentazione di ieri ha riunito tutti i protagonisti, istituzionali ed economici, del mondo italiano dell’acqua e che ha visto anche la presentazione del Blue Book 2023 della Fondazione Utilitatis e Utilitalia.

La tecnologia e il riuso contro sprechi e siccità – Come emerge dalle pagine del Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia” per abilitare la transizione smart e digitale della filiera estesa dell’acqua è necessario tutelare maggiormente le infrastrutture idriche: anche a causa di investimenti limitati, il tasso di sostituzione delle reti idriche italiane (il 25 per cento ha più di 50 anni) è di 3,8 metri per km all’anno: a questo ritmo, sarebbero necessari 250 anni per la loro manutenzione completa. La filiera estesa dell’acqua risulta oggi poco digitalizzata: il 50 per cento dei contatori idrici nelle case italiane ha più di 20 anni, i contatori intelligenti o smart meter – che registrano i consumi e trasmettono le informazioni al fornitore per il monitoraggio e la fatturazione – rappresentano solamente il 4 per cento del totale contatori, 12 volte in meno rispetto alla media europea dove quasi uno su due (49 per cento) è già “intelligente”. Se tutte le abitazioni fossero dotate di smart meter si potrebbero risparmiare fino a 2,4 miliardi di euro all’anno riducendo di 513,3 milioni di m3 la richiesta idrica (circa il 10 per cento dei consumi idrici civili annuali). Oggi recuperiamo solo l’11 per cento delle acque meteoriche che cadono in Italia e 1,3 milioni di cittadini, in particolare al Sud, non hanno un sistema di depurazione. Inoltre, solo il 4 per cento delle acque reflue prodotte in Italia è destinato al riutilizzo diretto, a fronte di un potenziale del 23 per cento., Allo stesso modo i fanghi di depurazione, che per il 53,4 per cento sono destinati oggi allo smaltimento quando potrebbero essere riutilizzati.

Le condizioni infrastrutturali della filiera estesa dell’acqua italiana insieme alla sempre crescente pressione sulla risorsa idrica resa drammatica dagli effetti del cambiamento climatico – ha affermato Valerio De Molli, managing partner e CEO di The European House – Ambrosetti – ci impongono in tempi rapidi un cambio di paradigma: il passaggio a una gestione circolare della risorsa idrica è la priorità. Il modello si compone di 5 azioni riassunte nella formulazione delle 5R come Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione dei prelievi, dei consumi e delle perdite”.

Gli italiani consumano più acqua di tutti in Ue – I dati presenti nel Libro Bianco 2023, integrati con le evidenze del Blue Book 2023 di Utilitalia, confermano che l’Italia, con oltre 9 miliardi di metri cubi l’anno, è il primo paese dell’Unione europea per acqua prelevata ad uso civile. La media italiana del consumo potabile raggiunge i 154 m3 per abitante, solo la Grecia (157,4) ci batte. Se consideriamo i consumi idrici a uso civile gli italiani non hanno rivali tra i Paesi dell’Unione: 220 litri per abitante al giorno contro una media Ue di 165.

I dati del blue book 2023 di fondazione Utilitatis confermano investimenti in crescita – L’infrastruttura idrica italiana è vetusta e poco efficiente: il 60 per cento della rete ha più di 30 anni, il 25 per cento più di mezzo secolo. La percentuale di perdite idriche in fase di distribuzione raggiunge il 41,2 per cento collocando il nostro Paese al quart’ultimo posto tra i 27 Paesi UE+UK mentre quello relativo alle perdite lineari pari a 9.072 metri cubi/chilometri/anno ci posiziona all’ultimo posto in Europa. Secondo i dati del Blue Book 2023 di Fondazione Utilitatis, presentati nell’ambito della giornata e contenuti in parte nel Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, in risposta a questa situazione i gestori industriali nel settore hanno aumentato gli investimenti del 70 per cento negli ultimi 20 anni arrivando a una media di 56 euro per abitante nel 2021. Il contributo alla crescita degli investimenti è comunque limitato dalla presenza di numerose gestioni in economia, soprattutto nel Mezzogiorno, il cui valore medio di investimenti si attesta intorno a 8 euro per abitante negli ultimi cinque anni.

La filiera dell’acqua vale 18 per cento del Pil. L’acqua è una risorsa fondamentale per far l’operatività di 1,5 milioni di imprese agricole, circa 330.000 aziende manifatturiere idrovore e oltre 9.000 imprese del settore energetico. Nel 2021, il ciclo idrico esteso ha generato un valore aggiunto di 9,4 miliardi di euro, con una crescita media annua del +4,3 per cento nel periodo 2010-2021 (10 volte la manifattura italiana), e occupa 92.400 persone. Questa filiera vale quasi quanto l’industria farmaceutica e oltre il doppio dell’abbigliamento. Quello dell’acqua è un comparto composto per la quasi totalità (97,7 per cento) da aziende con un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro che contribuiscono solo marginalmente ai ricavi complessivi, mentre le grandi imprese generano un contributo ai ricavi del 63,5 per cento nonostante rappresentino solo il 3,3 per cento del totale.

“Valore Acqua per lo sviluppo sostenibile”: Italia ancora 18° posto – Attraverso l’indice “Valore Acqua per lo Sviluppo Sostenibile”, The European House – Ambrosetti ha mappato la sostenibilità della gestione della risorsa idrica nei Paesi europei in funzione degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU per l’Agenda 2030: 10 dei 17 obiettivi e 53 dei 90 target sono influenzati dall’acqua. Nel raggiungimento di questi obiettivi l’Italia rimane, come nel 2022, tra le ultime posizioni: diciottesima (punteggio di 5,3 in una scala da 1 a 10) sui 28 paesi analizzati.

Investimenti Ue a 300 mld euro entro 2030 – Nel 2020 la spesa per l’approvvigionamento idrico, incluso l’ambito igienico-sanitario, nei 27 Paesi Ue+UK è stata di 100 miliardi di euro. La Commissione europea e l’Ocse hanno stimato che sarà necessario un incremento di quasi il triplo (+189 per cento) di questa cifra entro il 2030 raggiungendo quasi 300 miliardi di euro. Uno degli strumenti cardine per orientare e supportare gli investimenti sarà la tassonomia europea adottata dalla Commissione Eu per la definizione univoca di quali investimenti possano definirsi sostenibili. Tuttavia, l’82 per cento degli operatori del servizio idrico coinvolti in una ricerca sviluppata nel Libro Bianco 2023 curato dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti, dichiara di aver riscontrato difficoltà nella verifica del rispetto del criterio della tassonomia europea con riferimento all’indicatore di risparmio energetico e il 76,5 per cento con riferimento alle perdite idriche. Le aziende che in Italia hanno definito delle linee di investimento apposite prevedono di raggiungere le soglie definite dai criteri tecnici entro il 2030, con un ammontare di risorse cumulate dedicate dagli operatori nel periodo tra i 60 e 100 milioni di euro per quanto riguarda il consumo di energia, e tra i 150 e 200 milioni di euro per le perdite idriche.

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La postazione per la realtà virtuale all’interno dell’Acquario Romano

Un progetto di educazione sull’acqua nelle scuole – Emerge dalle analisi del Libro Bianco il ruolo chiave di un’azione di informazione rivolta ai più giovani. In Italia il 20 per cento dei consumi d’acqua dolce è domestico ed è quindi necessario favorirne un consumo più responsabile con i giovani sembrano proprio quelli più inclini al consumo dell’acqua dal rubinetto. La Community Valore Acqua per l’Italia ha avviato un progetto pilota nelle scuole italiane che prevede la creazione di un “Kit dell’Acqua” pensato per diffondere, con chiavi di lettura adatte ai più giovani, la conoscenza sviluppata dalla Community sulla filiera dell’acqua e l’importanza di stili di consumo responsabili e consapevoli. Il progetto durerà circa un anno e sta coinvolgendo la rete dei 27 Licei Tred (Liceo sperimentale per la Transizione ecologica e digitale) e l’Associazione nazionale presidi (7 Istituti omnicomprensivi nel Sud del Paese, per un totale di oltre 5.000 studenti).

Vanessa Pompili