Fmi, aumenta il debito globale trainato da Usa e Cina

Nataliya Bolboka
18/04/2023
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Cresce il debito pubblico mondiale, trainato da Stati Uniti e Cina. È quanto fa sapere il Fondo monetario internazionale (Fmi) nel suo rapporto pubblicato il 12 aprile.

In base ai dati del Fiscal Monitor, quest’anno negli Usa il rapporto debito-Pil supererà il 122 per cento e dal 2024 aumenterà del 2,8 per cento all’anno, superando entro i prossimi cinque anni il 136 per cento del Pil. Nonostante l’inflazione annuale sia scesa al 5 per cento, il dato più basso registrato negli ultimi due anni, quella core, da cui sono esclusi energia e alimentari, al contrario è aumentata per la prima volta da settembre, salendo dal 5,5 al 5,6 per cento.

In Cina il debito pubblico cresce a un ritmo ancora più elevato. Con un aumento di 4,5 punti percentuali all’anno, nel 2028 raggiungerà il 105 per cento del Pil. Intanto per il 2023 si attesterà all’82,5 per cento, contro il 77 per cento dello scorso anno.

Nel 2020 il Covid aveva fatto schizzare il debito globale al 100 per cento. Nei due anni successivi, invece, si è registrato il maggior calo degli ultimi 70 anni, che alla fine del 2022 aveva portato il debito a circa il 92 per cento.

Nonostante negli altri Paesi continui il trend positivo, la crescita del debito in Stati Uniti e Cina porterà ad un aumento di quello globale, che per quest’anno si attesterà al 93 per cento del Pil, per salire al 94,6 per cento nel 2024.

Ad aumentare sarà anche il deficit pubblico, raggiungendo in media il 5 per cento del Pil. In base a quanto riportato dal Sole 24 Ore, infatti, il Fondo ha spiegato che i Governi “devono far fronte a interessi più elevati e a pressioni sulla spesa pubblica, compresa quella per salari e pensioni”, per recuperare l’effetto erosivo dell’inflazione. Fondamentale in tal senso è il sostegno delle politiche di bilancio alla politica monetaria.

L’immagine che emerge dal report del Fmi è un sistema finanziario estremamente fragile, colpito prima dal Covid e poi dalla guerra in Ucraina, con tutto le conseguenze dei casi, dalla crescita dell’inflazione all’aumento dei prezzi a quello dei tassi d’interesse.

Più positivo il dato per l’Italia, il cui debito pubblico calerà dal 144,7 per cento raggiunto nel 2022 al 140,3 per cento del Pil nel 2023, arrivando al 131,9 per cento nel 2028. Il deficit, invece, per quest’anno dovrebbe scendere al 3,7 per cento, contro l’8 per cento del 2022, ed arrivare al 3,3 per cento nel 2024.

Nataliya Bolboka