Fao: scendono i prezzi dei beni alimentari primari

Vanessa Pompili
08/01/2024
Tempo di lettura: 3 minuti
Riso

Diminuiscono i prezzi delle materie prime alimentari, con il calo più marcato delle quotazioni internazionali dello zucchero.

Secondo quanto riferisce l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), a dicembre l’indice dei prezzi alimentari, che misura le variazioni mensili dei prezzi internazionali di una serie di prodotti alimentari commercializzati a livello globale, a dicembre ha registrato una media di 118,5 punti, in calo dell’1,5 per cento rispetto a novembre e del 10,1 per cento rispetto a dicembre 2022.

Per l’intero 2023, l’indice è stato inferiore del 13,7 per cento rispetto al valore medio dell’anno precedente, con solo l’indice internazionale dei prezzi dello zucchero più alto nel periodo considerato.

Andando nel dettaglio, l’indice dei prezzi dei cereali è aumentato dell’1,5 per cento da novembre, perché i prezzi di grano, mais, riso e orzo sono aumentati, riflettendo in parte le interruzioni logistiche che hanno ostacolato le spedizioni dai principali paesi esportatori. Per tutto l’anno, l’indice è stato inferiore del 15,4 per cento rispetto alla media del 2022, riflettendo il buon approvvigionamento dei mercati globali, sebbene il prezzo del riso abbia registrato un aumento del 21 per cento, in gran parte a causa delle preoccupazioni per l’impatto di El Niño sulla produzione di riso e, in seguito, alle restrizioni all’esportazione imposte dall’India.

L’indice dei prezzi degli oli vegetali, al contrario, è diminuito dell’1,4 per cento rispetto a novembre, riflettendo gli acquisti modesti di olio di palma, soia, colza e girasole, con l’olio di soia in particolare influenzato da un rallentamento della domanda da parte del settore del biodiesel e da un miglioramento condizioni meteorologiche nelle principali aree di coltivazione del Brasile. Per l’intero 2023 questo indice è stato inferiore del 32,7 per cento rispetto al livello dell’anno precedente.

Quello dello zucchero è diminuito del 16,6 per cento rispetto a novembre, toccando il minimo di nove mesi, sebbene sia ancora in aumento del 14,9 per cento rispetto a dicembre 2022. Il crollo delle quotazioni dello zucchero è stato causato principalmente dal forte ritmo di produzione in Brasile, insieme al ridotto utilizzo di canna da zucchero per la produzione di etanolo in India.

L’indice Fao dei prezzi della carne è sceso dell’1,0 per cento da novembre, raggiungendo un livello inferiore dell’1,8 per cento rispetto a quello di dicembre 2022, influenzato dalla persistente debolezza della domanda di importazioni di carne suina dall’Asia. Anche l’interesse all’acquisto regionale è rallentato per la carne bovina e di pollame, nonostante le ampie forniture esportabili nelle grandi regioni produttrici. I prezzi della carne ovina sono invece aumentati prima delle festività.

In controtendenza, i prezzi dei prodotti lattiero-caseari con un aumento dell’1,6 per cento da novembre, pur rimanendo ancora inferiore del 16,1 per cento rispetto al valore di dicembre 2022. L’aumento mensile è stato guidato da quotazioni di prezzo più elevate per burro e formaggio, sostenute da forti vendite interne in Europa occidentale in vista delle festività natalizie. Allo stesso tempo, la forte domanda globale di importazioni ha portato ad un aumento del latte intero in polvere a livello internazionale.

Vanessa Pompili