Evento Fondimpresa, il punto sulla formazione continua

Giampiero Castellotti
27/03/2024
Tempo di lettura: 5 minuti
Aurelio Regina, evento Fondimpresa
L’intervento di Aurelio Regina

“La formazione continua riveste un ruolo fondamentale non solo per il mondo del lavoro, ma per la società nel suo complesso. Aggiornarsi significa migliorarsi, impegnarsi per una società inclusiva ed equa. E, sul fronte aziendale, investire nella formazione risulta basilare per mantenere un vantaggio competitivo ed aumentare la produttività”. Così Aurelio Regina, presidente di Fondimpresa, ha aperto i lavori dell’evento “Fare formazione, fare futuro. Visione, opportunità, strumenti” presso lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio, in via Merulana 248 a Roma.

Regina ha fatto il punto sui tre obiettivi indicati nel precedente convegno della sua organizzazione, realizzato circa un anno fa: “Sono stati innanzitutto compiuti notevoli passi in avanti, testimoniati principalmente dai numeri, sulla necessità di liberare le competenze dai preconcetti secondo cui la formazione è inutile e dispendiosa – ha sottolineato il presidente di Fondimpresa. “Buone notizie anche sull’esigenza di liberare le competenze dai vincoli normativi e burocratici, in particolare nel superare il prelievo forzoso operato dal 2014, stabilito per finanziare la cassa integrazione in deroga e dopo appena due anni destinato alla fiscalità generale. È stato restituito in parte nell’ultimo biennio, ma si può fare di più – ha continuato Regina. “Ora, grazie all’onorevole Rizzetto, è stato presentato un ‘coraggioso’ emendamento per restituire i fondi ai loro legittimi proprietari, cioè lavoratori e imprese. Una misura di giustizia”.

Infine il presidente di Fondimpresa ha ricordato che vanno liberate le competenze da un mercato impari. “Regole uguali e certe per tutti i fondi interprofessionali – ha detto – premiando i più virtuosi e trasparenti”.

Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, evento Fondimpresa
La ministra Marina E. Calderone

Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ha esordito con un richiamo al titolo dell’evento: “A ‘fare formazione’ e a ‘fare lavoro’, aggiungerei ‘fare futuro’. Perché fare formazione significa investire nel futuro in un mondo che cambia non solo per le transizioni ecologiche e tecnologiche, ma anche produttive. Nessuna attività lavorativa può essere esente dalla formazione continua. E un’azienda sana sa bene che l’investimento principale è nelle sue persone”.

La ministra ha ricordato che l’economia è attualmente resiliente, nonostante le difficoltà, e che uno dei problemi principali resta il mismatch tra offerte e richieste di lavoro. Anche in questo senso resta basilare la valorizzazione delle agenzie private del lavoro e dei fondi interprofessionali perché “mettere a sistema equivale a produrre qualità e i fondi svolgono un’importante funzione sussidiaria, sono in squadra con lo Stato. La sfida principale è quella di fornire risorse qualificate in particolare per le piccole e medie imprese italiane”.

La ministra, in riferimento all’intervento del presidente Regina, ha convenuto sulla necessità del sostegno all’emendamento sulla restituzione del prelievo forzoso e sul garantire regole del gioco uguali per tutti.

Oltre al richiamo al Pnrr, che “deve sposarsi con la formazione” e deve puntare in particolare “sulle competenze digitali, patrimonio di tutti”, e ad un accenno agli interventi in corso, soprattutto nei Paesi a sud del Mediterraneo, per preparare al meglio i lavoratori da impiegare nelle aziende italiane, in particolare del settore edile, la ministra Calderone ha concluso ricordando l’importanza dello strumento contrattuale, “che resta centrale in termini di tutela” e che giustifica il non prendere in considerazione il salario minimo.

Annamaria Trovò e Walter Rizzetto, moderati da Giampiero Marrazzo all'evento Fondimpresa
Annamaria Trovò e Walter Rizzetto, moderati da Giampiero Marrazzo

Con la moderazione del giornalista Giampiero Marrazzo, la giornata è proseguita con il confronto tra Annamaria Trovò, vicepresidente di Fondimpresa e l’onorevole Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati.

La vicepresidente Trovò ha ricordato il ruolo di Fondimpresa, con con cinque milioni di lavoratori costituisce oltre la metà dell’universo rappresentato dai fondi interprofessionali. “Abbiamo contribuito a far crescere la cultura della formazione continua, fattore basilare per la tenuta sociale, e questo è il principale risultato – ha evidenziato la Trovò, che si è soffermata anche sul ruolo dell’inclusione, in particolare per superare il gender gar e per valorizzare il lavoro dei cittadini immigrati.

L’esponente di Fondimpresa ha poi ricordato le principali aree tematiche d’intervento, dall’innovazione tecnologica e digitale alla transizione green fino alle competenze di base.

In chiusura, invitando a leggere il bilancio sociale dell’organizzazione, ha delineato una visione approfondita delle iniziative e delle strategie di Fondimpresa per il 2024, puntando in particolare sul ruolo che l’ente intende assumere nei programmi di formazione previsti dal DL 20/2023 e ha accennato ai nuovi avvisi, focalizzati sulle politiche attive del lavoro e sul supporto alle piccole e medie imprese.

L’onorevole Walter Rizzetto è tornato sul tema del mismatch, ricordando che attualmente sono circa un milione e 600mila le persone che le aziende non riescono a reperire sul mercato e che in prospettiva questo dato crescerà fino al tre milioni e mezzo. “Il problema è proprio la scarsa formazione – ha detto il presidente della Commissione Lavoro della Camera.

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La sala gremita

L’onorevole Rizzetto ha ricordato l’importanza della certificazione delle competenze, della sicurezza e della flessibilità, che “non è una pratica di sfruttamento ma uno strumento virtuoso”.

Infine ha illustrato il suo emendamento per la restituzione del prestito forzoso (“vedremo se parzialmente o in toto, sto lavorando con gli altri ministri”) e “al netto delle sfumature politiche”, come ha tenuto a precisare, ha ricordato che la narrazione è cambiata: “Se ieri un imprenditore era ‘il padrone’ e un privato era ‘uno sfruttatore’, oggi l’aria è decisamente cambiata”.

Pubblico
Giampiero Castellotti