Esselunga e IperCoop sono le insegne preferite dagli italiani

Nataliya Bolboka
18/01/2024
Tempo di lettura: 2 minuti
supermercato Esselunga

Esselunga e Ipercoop piacciono per la qualità dei loro prodotti, Eurospin e Aldi per la convenienza, ma gli italiani apprezzano anche le insegne locali, vicine ai bisogni di chi abita nel territorio. È quanto emerso dall’inchiesta annuale di Altroconsumo sulle abitudini di acquisto e il livello di soddisfazione di quasi 10mila soci.

Sulla spesa il consumatore italiano è molto esigente. Non gli basta risparmiare, cosa sicuramente centrale in questo periodo di rincari generalizzati, ma vuole anche essere soddisfatto dell’esperienza d’acquisto. Un buon assortimento, una buona qualità dei prodotti, l’efficienza delle casse sono tutti fattori che contribuiscono alla soddisfazione di chi si reca al supermercato.

Le catene preferite dagli italiani sono Esselunga e, a un solo punto di distanza, IperCoop, seguite da NaturaSì, insegna votata all’alimentazione biologica, il cui punto di forza è la qualità dei prodotti. Molto apprezzati anche i supermercati del territorio, presenti solo in determinate regioni. La migliore insegna locale, è Dem, una catena presente tra Roma e Frosinone, seguita da Tosano, gruppo di 19 supermercati nelle province di Verona, Vicenza, Brescia, Venezia, Mantova, Treviso, Ferrara, Padova e Udine. Per quanto riguarda i discount, dove il prezzo è il motore della scelta, i preferiti sono Eurospin e Aldi.

In generale i prezzi sono l’elemento che influenza maggiormente la soddisfazione complessiva nei confronti di una catena di supermercati, seguita dalla soddisfazione per i prodotti acquistati, la qualità generale dei prodotti a marchio proprio, il comfort e la gamma di prodotti disponibili.

Per quanto riguarda le abitudini di acquisto la maggior parte degli intervistati (62 per cento) va a fare la spesa al supermercato almeno una o due volte alla settimana, mentre quasi un quarto (23 per cento) ci va anche più spesso.

Nella scelta del punto vendita prevalgano i motivi pratici, come la vicinanza a casa oppure al lavoro, fondamentale per il 33 per cento del campione, mentre i motivi economici, e quindi le insegne più convenienti, sono decisivi per il 25 per cento degli intervistati. Flop, invece, per la spesa online che in Italia fa molta fatica a prendere piede.

Infine, sul carrello della spesa si fanno sentire i rincari. Rispetto al 2022, infatti, si registra un aumento di 27 euro sulla spesa media, per un totale di 409 euro al mese, che crescono esponenzialmente all’aumentare del numero da cui è composta la famiglia.

Nataliya Bolboka