Enit, presentati al Bit i dati sul turismo italiano

Nataliya Bolboka
06/02/2024
Tempo di lettura: 3 minuti
turismo, giovane turista in vacanza

Il 2023 si conferma un anno eccellente per il turismo italiano, che in base ai dati Istat, da gennaio a novembre ha registrato 118,2 milioni di arrivi e 397,5 milioni di presenze (più 5,4 per cento e più 0,7 per cento allo stesso periodo del 2022).

Nei primi undici mesi dell’anno sono stati oltre 412 milioni i pernottamenti turistici nelle strutture ricettive (più 4,4 per cento sul 2022, meno 1,7 per cento  sul 2019), di cui 215 milioni stranieri, pari a un aumento del 10,6 per cento rispetto al 2022 (più 0,5 per cento sul 2019), che ha compensato il leggero calo dei pernottamenti italiani (meno 1,5 per cento sul 2022; meno 4 per cento sul 2019).

È con questi dati che si è aperta la 44esima edizione della Borsa internazionale del turismo (Bit), in programma a Milano dal 4 al 6 febbraio 2024, con oltre 1.100 espositori provenienti da 66 Paesi.

Tra gli appuntamenti più importanti del settore, quella che sta emergendo dalla fiera è la fotografia di un turismo che cambia, sempre più attento alla sostenibilità, dove consapevolezza, personalizzazione e digitalizzazione diventano sempre più centrali.

Nel caso italiano, infatti, se Venezia, Firenze e Roma restano tra le mete privilegiate dai turisti di tutto il mondo, sempre più apprezzato è anche il cosiddetto turismo “lento”, alla scoperta dei territori locali, all’insegna dell’enogastronomia, dell’artigianato, del relax, ma anche di cammini suggestivi e ciclovie panoramiche.

“Bisogna puntare non più ‘solo’ sul turismo culturale delle città d’arte icone del nostro Paese ma su più ‘turismi’ e favorire esperienze più personalizzate e distintive all’insegna della destagionalizzazione, la sostenibilità ambientale e servizi green. Senza dimenticare l’enogastronomia o l’artigianato divenuti oramai fondamentali driver di marketing e di posizionamento sul mercato, in particolare rispetto alla domanda straniera altomeno spendente”, ha spiegato Ivana Jelinic, presidente e ad di Enit, al Corriere.

Oltre a favorire la destagionalizzazione, questo tipo di turismo favorisce la “decongestione dei flussi” e permette la “creazione di nuove opportunità di lavoro”, ha dichiarato in merito il ministro Daniela Santanchè. “In più, è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere di attrazione per i turisti italiani e stranieri”.

In occasione del Bit, l’Enit ha anche presentato i primi risultati emersi dalla ricerca “Turismo Climate-sensitive”, dai quali è emersa una nuova modulazione delle presenze di turisti stranieri, che diminuiscono del 25 per cento nei mesi estivi con un contestuale aumento in primavera e autunno con conseguente impatto sulle principali organizzazioni turistiche.

Lo studio, infatti, si propone di analizzare e misurare l’impatto dell’emergenza climatica nei comportamenti della domanda di viaggio e dell’offerta di turismi, e allo stesso tempo contribuire alla messa a punto di nuovi modelli di lavoro per imprese e destinazioni turistiche, riducendo le minacce e individuando nuove opportunità.

Nataliya Bolboka