Emilia-Romagna, arriva la prima legge per i distretti biologici

Nataliya Bolboka
02/10/2023
Tempo di lettura: 2 minuti
Image 1

L’Emilia-Romagna è la prima regione a disporre una legge per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei distretti biologici, come da decreto ministeriale.

Approvato la settimana scorsa, la legge è stata proposta da Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente della Regione, e ha come obiettivo la crescita della produzione biologica in Emilia-Romagna.

In base all’ultimo rapporto sull’agricoltura biologica 2022, con 7.330 imprese biologiche attive e una crescita del 5,85 per cento rispetto al 2021, la Regione è quinta per numero di aziende operanti nel settore.

Riporta l’Ansa: “Questa legge rappresenta un importante strumento per la valorizzazione e la diffusione del metodo biologico che in Emilia-Romagna ha già raggiunto oltre il 19 per cento delle superfici agricole coltivate”, ha spiegato Silvia Zamboni.

Continuando: “L’obiettivo è creare a livello regionale sinergie tra agricoltori, allevatori, trasformatori, Comuni, scuole, cittadini, enti di ricerca e associazioni per diffondere la cultura del biologico e favorire un modello agro-economico ambientalmente sostenibile e compatibile con la tutela della biodiversità e la produzione di cibo sano, senza l’impiego di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti di sintesi chimica”.

Inoltre, “l’adesione degli enti locali e delle scuole ai distretti bio farà da volano alla diffusione del cibo bio nelle mense scolastiche”, ha concluso.

Composta da dodici articoli, la nuova norma stanzia 50mila euro nel 2023 e di 100mila euro sul 2024 e il 2025 per un Fondo regionale volto alla promozione dei distretti, che dovranno avere un piano di sviluppo in cui sarà indicato lo strumento di programmazione. Inoltre, istituisce un Osservatorio regionale dei distretti del biologico, con il compito di monitorare l’attuazione dei risultati previsti.

Ad oggi, fa sapere l’Ansa, ci sono sette distretti, già formati o in formazione, che intendono farsi riconoscere dalla legge: il distretto del biologico nell’Appennino Bolognese, il biodistretto Valli del Panaro, il distretto biologico della Val Bidente e dell’Alta Val Rabbi, il distretto biologico in provincia di Reggio Emilia, il biodistretto Alte Valli nell’Appennino Parmense, Toscano, Ligure, il distretto biologico della Romagna Estense e il quello del Comune di Cesena.

Nataliya Bolboka