Crisi energetica sempre più critica: necessari interventi statali

Nataliya Bolboka
08/09/2022
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La crisi energetica si fa sempre più problematica e alla preoccupazione per un inverno di razionamenti e all’aumento dei prezzi di gas si aggiungono la mancanza di liquidità e il fallimento delle società energetiche.
Numerosi governi, infatti, sono stati costretti a misure di emergenza.

Dall’inizio del conflitto russo-ucraino il colosso tedesco Uniper ha dovuto richiedere diversi interventi esterni per sfuggire alla catastrofe. Dopo un prestito di emergenza di 11 miliardi a gennaio, a luglio è stato necessario l’intervento del governo tedesco con una parziale nazionalizzazione. Ma neanche questa manovra da 15 miliardi è bastata, pochi giorni fa, infatti, ha richiesto altri 4 miliardi.

In seguito al blocco delle forniture di gas dalla Russia, i vari player del settore sono costretti a reperirlo altrove, con prezzi molto più elevati. Considerando che la maggior parte della clientela possiede contratti a prezzo bloccato per un anno, che impediscono alle aziende di aumentare le bollette, almeno per ora, e i bilanci ne risentono. Oltre a ciò i rincari del gas assorbono gran parte della liquidità delle aziende per la copertura.

In questa situazione così critica, però, non si trova solo la Germania. La Svizzera ha approvato una manovra da 4 miliardi per salvare la Axpo Holding, l’Austria ha stanziato 6 miliardi di aiuti per Wien Energie, la municipalizzata di Vienna. In Svezia la prima ministra Magdalena Andersson ha annunciato un intervento da 23 miliardi, mentre il governo finlandese stanzierà un pacchetto di 10 miliardi in prestiti e garanzie statali.

Insomma, la guerra e tutto ciò che ne consegue tra sanzioni e prezzi del gas alle stelle minacciano seriamente la stabilità finanziaria dei paesi europei, e non solo.

Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ripreso poi da quello delle Finanze finlandese, Mika Lintila, ha parlato di una possibile Lehman Brothers nell’industria dell’energia.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, Mikael Damberg, ministro delle Finanze svedese, avverte che non agire in tale situazione potrebbe determinare gravi ripercussioni sul resto dei mercati finanziari.

Nataliya Bolboka