Clima, allarme rosso: sempre più vicini alla soglia di 1,5 gradi

Nataliya Bolboka
20/03/2024
Tempo di lettura: 2 minuti
emergenza climatica

Sembra un disco rotto, ma il risaldamento globale continua a salire, con tutte le ripercussioni del caso. La Wmo, Organizzazione meteorologica mondiale aveva già rivelato che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato da quando, da metà Ottocento, sono iniziate le rilevazioni scientifiche, e l’ultimo rapporto lo conferma.

Lo scorso anno, sulla superficie terrestre è stata raggiunta una temperatura media globale di 1,45 gradi sopra la media pre-industriale 1850-1900, dove la soglia fissata dalla Cop26 di Glasgow nel 2021 è di 1,5 gradi.

Come ricorda l’Ansa, “l’Accordo di Parigi nel 2015 aveva fissato a 2 gradi dai livelli pre-industriali la soglia di riscaldamento da non oltrepassare, pena disastri ambientali incontrollabili”, che la Cop26 aveva abbassato a 1,5 gradi.

“I rischi meteorologici e climatici – sottolinea la Wmo – hanno esacerbato le sfide legate alla sicurezza alimentare, agli spostamenti di popolazione e agli impatti sulle popolazioni vulnerabili. Hanno continuato a innescare nuovi sfollamenti prolungati e secondari e ad aumentare la vulnerabilità di molti che erano già stati sradicati da complesse situazioni multicausali di conflitto e violenza”.

Nel frattempo le temperature continuano ad aumentare e non ci sono segnali di miglioramento. Le cause sono da imputare all’aumento dei gas serra nell’atmosfera, e in particolare di anidride carbonica, protossido di azoto e metano, derivanti principalmente dalle attività umane. La loro concentrazione aveva raggiunto livelli record già nel 2022 e, ad oggi, i livelli di anidride carbonica sono del 50 per cento più alti rispetto all’era pre-industriale.

Nel 2023 il 32 per cento degli oceani è stato colpito quotidianamente da ondate di calore, dove la soglia record del 2016 era stata del 23 per cento. I ghiacciai hanno perso il maggior volume mai registrato con il livello del mare che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 20 anni.

Allo stesso tempo continuano ad aumentare gli eventi climatici estremi come alluvioni, ondate di calore, incendi e siccità, e i finanziamenti per l’adattamento climatico continuano ad essere insufficienti. Nonostante “abbiano raggiunto il massimo storico di 63 miliardi di dollari nel 2021/2022, il gap globale nel finanziamento dell’adattamento si sta ampliando, risultando ben al di sotto dei 212 miliardi di dollari all’anno stimati necessari fino al 2030 nei soli Paesi in via di sviluppo”, fa sapere la Wmo.

Nataliya Bolboka