Cdm: rilancio del Mezzogiorno e rigetto dei ricorsi di nomina del Cnel

Vanessa Pompili
08/09/2023
Tempo di lettura: 4 minuti
Presidenza Consiglio Ministri
Un momento della conferenza stampa di presentazione dei provvedimenti adottati dal Consiglio dei ministri n. 49 (Foto: www.governo.it)

Un decreto legge che non introduce solo misure urgenti atte a contrastare, dopo le recenti vicende di violenza minorile, il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile, ma che prevede anche disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e di rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno.

Approvato dal Consiglio dei ministri nella giornata di giovedì 7 settembre 2023, il decreto legge, proposto del presidente Giorgia Meloni e del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, istituisce specifiche misure finalizzate alla crescita e al consolidamento economico delle aree del Sud Italia, con l’obiettivo di renderle più idonee per lo sviluppo e per la crescita dimensionale del sistema produttivo.

Nel testo viene confermatoche le risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) per il periodo di programmazione 2021-2027, sono destinate a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, ripartite nella proporzione dell’80 per cento nelle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento nelle aree del Centro-Nord.

La ripartizione delle risorse FSC avviene, diversamente da quanto previsto dalla disciplina vigente, in favore solo di amministrazioni centrali e regioni e province autonome (e non anche di città metropolitane).

Dal 1° gennaio 2024, viene stabilita nuova Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, “ZES unica”, comprendente i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, che sostituirà le attuali otto zone economiche speciali istituite nei territori del Mezzogiorno.

All’interno dell’area ZES, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi (speciali condizioni), quali la previsione di un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive.

Nella seduta di ieri 7 settembre il Consiglio dei ministri ha anche deliberato la reiezione dei ricorsi presentati da Cgil, Cisl, Confael e Uil, per la categoria dei lavoratori dipendenti, e da Agci, Ania, Cesac, Cifa, Confindustria, Confitarma, Confservizi-Asstra-Utilitalia, Federdistribuzione, Unci e Unci Agroalimentare, per la categoria delle imprese, avverso l’elenco dei rappresentanti individuato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito della procedura di nomina dei componenti del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).

All’esito della decisione sui ricorsi, il Consiglio dei ministri, ha deliberato la nomina al Cnel di 48 rappresentanti delle categorie produttive, di cui: 22 in rappresentanza dei lavoratori dipendenti, 9 in rappresentanza dei lavoratori autonomi e delle professioni nonché 17 in rappresentanza delle imprese.

Accolta positivamente la decisone della Presidenza del Consiglio dei ministri dal presidente del Cnel, Renato Brunetta. “Esprimo grande soddisfazione nell’apprendere che il Consiglio dei ministri ha proceduto all’adozione del decreto di nomina dei 48 rappresentanti delle categorie produttive nel Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro”, ha commentato Brunetta.

Alla nomina del presidente, avvenuta lo scorso 21 aprile, erano seguite nei mesi scorsi quelle di competenza del Presidente della Repubblica e dello stesso presidente del Consiglio dei ministri, relative rispettivamente a otto e due esperti in materia economica, sociale e giuridica, nonché quella dei sei rappresentanti del terzo settore. Gli ulteriori passaggi procedurali e amministrativi che dovranno condurre, auspicabilmente già nel mese di settembre, al formale insediamento dei 64 componenti dell’Assemblea del Cnel, prevedono ora l’adozione del decreto del Presidente della Repubblica, la sua registrazione presso la Corte dei Conti e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
“Una volta espletate le ultime procedure previste – conclude il presidente Brunetta – provvederò, così come stabilito dalla legge 936/1986, a fissare quanto prima la riunione inaugurale della XI Consiliatura”.

Fonte: comunicato governo.it

Vanessa Pompili