Cambia il test di Medicina

Leonardo Mamone
07/01/2024
Tempo di lettura: 3 minuti
Medicina

Il ritardo insolito nella pubblicazione del bando di concorso delle università statali per il corso di Medicina e Chirurgia era già un segno che, molto probabilmente, qualcosa a breve sarebbe cambiato. Sebbene non vi sia ancora un comunicato ufficiale da parte del ministero dell’Università e della Ricerca (Mur), il ministro Anna Maria Bernini scrive in un post che “è evidente che le regole per l’ingresso a Medicina ad oggi non hanno funzionato” e che dunque si punterà ad un “meccanismo più equo che premi merito e conoscenze”.

Già da tempo il TOLC-MED “vantava” numerose critiche, anche da parte di eminenti personaggi della politica, tra cui il presidente della Regione Campania De Luca, e, proprio per questo, molti studenti speravano addirittura in una totale abolizione del test. Questa strada è però evidentemente impraticabile attualmente, sebbene il ministero abbia dato comunque cenni di cambiamento.

La prima novità, secondo il quotidiano La Repubblica, è che inevitabilmente la prima sessione slitterà a marzo, in quanto è necessario tempo per organizzare al meglio la nuova prova e per occuparsi dei punteggi ottenuti da coloro che hanno sostenuto il test precedentemente all’imminente riforma. Sembra che la principale innovazione non sia però la composizione del test, bensì la provenienza dei quesiti. Le domande rimarranno 50, da svolgere in 90 minuti e comprenderanno quesiti di comprensione del testo, biologia, chimica, fisica, matematica e logica, ma proverranno da una banca dati pubblica e accessibile a tutti.

Appena uscita la notizia, sebbene ancora non ufficialmente, sono subito arrivati malcontenti. Gli aspiranti universitari si troveranno infatti nella medesima situazione degli altri anni, poiché ciò che di fatto verrà reso pubblico sono tutte le migliaia di possibili domande, il che va quasi a spacciare il TOLC come un test di memoria. Che per superare tale prova serva una preparazione sulle varie materie più che una memoria ferrea è certamente ovvio, il problema sta nel fatto che la probabile riforma non sembra aver tenuto conto della richiesta degli studenti, i quali domandavano un test più accessibile, piuttosto che la pubblicazione delle innumerevoli possibili domande. Proprio sull’accessibilità si esprime l’Unione degli Universitari, che chiederebbe più inclusione negli studi piuttosto che sistemi di selezione.

Sebbene al momento risulti alquanto utopico, a chiedere l’abolizione del numero chiuso, favorendo piuttosto una “selezione naturale” che includa tutti, non sono solo alcuni aspiranti medici, bensì anche la Regione Campania e la Regione Siciliana, le quali hanno depositato già alcuni mesi fa il proprio disegno di legge. Il presidente della Campania invita tutte le forze politiche a sostenere la proposta di legge della Regione, specialmente nel momento in cui si registra una carenza drammatica di personale medico, reputando intollerabile un sistema di quiz che sta spingendo verso forme di depressione e di disagio mentale decine di migliaia di ragazzi e ragazze.

Secondo i dati Istat la situazione tra i giovanissimi risulta essere meritevole di attenzione. La soddisfazione per il tempo libero nel tempo mostra, nei giovani tra i 14 e i 19 anni, un crollo evidente: la percentuale di persone molto o abbastanza soddisfatte del proprio tempo libero, dopo essere aumentata di 1,2 punti percentuali salendo al 69,2% nel 2020, cala di 12,6 punti nel 2021, attestandosi sul valore minimo mai registrato dal 1993 (56,6%), con un calo più accentuato tra le donne (-13,2 punti percentuali rispetto al 2020).

FONTI:

https://www.repubblica.it/cronaca/2024/01/06/news/medicina_test_studenti_ricorsi-421821191/

http://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/abolizione-del-numero-chiuso-a-medicina-continua-l-iter-in-parlamento-della-legge-della-campania#:~:text=14%2F11%2F2023%20%2D%20Il,7%20novembre%20scorso%2C%20alla%20VII

https://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=117256

https://www.istat.it/it/files/2022/04/8.pdf

Leonardo Mamone