Benefit aziendali, spesso ignorati

Giovanni Castellotti
25/10/2023
Tempo di lettura: 5 minuti
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L’inflazione continua la sua corsa e le famiglie sono sempre più in difficoltà ad arrivare a fine mese. I servizi pubblici, anche dove presenti con buoni livelli di qualità, sono spesso poco conosciuti e di difficile accesso. Le aziende si stanno muovendo per offrire strumenti concreti, in grado di aiutare i lavoratori a migliorare il loro benessere e la capacità di spesa.

Secondo un recente studio globale riportato da Forbes US, che ha analizzato i feedback di 4,4 milioni di dipendenti in tutto il mondo, è emerso in modo chiaro come essi interagiscono con i benefit messi a disposizione dal welfare aziendale: dalla consapevolezza di poterne usufruire, alla selezione degli stessi, fino alla loro attivazione attraverso le piattaforme.

Dai dati raccolti, nonostante un miglioramento rispetto ai cinque anni precedenti, l’85 per cento dei dipendenti si è dichiarato ancora confuso riguardo ai benefici che gli spetterebbero, nonostante emerga fortemente il desiderio di attivarsi al meglio per essere a conoscenza di tutto. Sempre da questi dati emerge che la GenZ costituirà il 27 per cento della forza lavoro entro il 2025 e aumenterà, di conseguenza, la necessità di offrire un’esperienza di vantaggi prenotabili sul digital nell’ambito del welfare aziendale.

È proprio da questi presupposti, che riflettono in modo preciso anche i dati emersi dal VI° rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, che, anche attraverso la partnership con Blubonus, startup innovativa, Eudaimon, player italiano che si occupa di welfare aziendale, offre nuovi servizi che aiutano le persone ad accedere facilmente al welfare pubblico. Sempre secondo i dati del VI° rapporto Censis-Eudaimon, infatti, i dispositivi e gli strumenti di welfare aziendale sono ben conosciuti soltanto dal 19,8 per cento degli occupati, a grandi linee dal 45,1 per cento, mentre non ne ha alcuna conoscenza il 35,1 per cento. Riguardo alle tipologie di servizi e di prestazioni, emerge che il 79,4 per cento dei lavoratori desidererebbe un supporto personalizzato nella scelta.

Il Chief Product Officer di Eudaimon Edoardo Perfumo haspiegato i motivi che lo hanno spinto a creare la nuova proposta fatta di strumenti innovativi e digitali per promuovere la cultura del welfare all’interno delle aziende: “Abbiamo sempre pensato che nel mondo del welfare aziendale servisse un ponte col welfare pubblico, anche dal lato provider. Oggi Euty, il nostro strumento che aiuta le persone ad affrontare i cambiamenti della vita, si arricchisce di ulteriori contenuti formativi, percorsi di screening e orientamento. Affinché i servizi di welfare aziendale possano rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone è necessario che facciano un salto di qualità, che si evolvano in linea con i mutamenti sociali in atto e che si integrino con quanto il pubblico mette a disposizione. Non sono più sufficienti soluzioni preconfezionate e standardizzate, ma servono, invece, percorsi personalizzati”.

Non è un caso che Eudaimon sia stata la prima azienda italiana a introdurre il Welfare Coach, una figura consulenziale capace di ascoltare e guidare i collaboratori nell’individuazione delle migliori soluzioni rispetto alle singole necessità. Questa innovazione è stata supportata anche dal punto di vista tecnico grazie a Euty, un’app che deriva il suo nome da Eutichia, personificazione della felicità e della fortuna. Euty è l’unico servizio che permette all’utente di compiere scelte di welfare consapevoli, offrendo risposte alle domande del quotidiano e accompagnando alla migliore soluzione di un bisogno specifico. Edoardo Perfumo ha proseguito spiegando: “Ci sono momenti della vita in cui ci si trova ad affrontare bisogni ed esigenze di cui non si ha piena consapevolezza. Ottenere informazioni corrette può essere difficile e affidarsi ad amici e conoscenti per prendere decisioni importanti rischia di portare fuori strada. Euty nasce come guida per la vita di tutti i giorni, è uno strumento sempre a portata di mano che ci orienta e ci accompagna anche attraverso il mondo del welfare pubblico: oggi Euty si arricchisce e si amplia anche grazie alla partnership con Blubonus. Il welfare pubblico, attualmente, non è sufficiente per arrivare da solo alle persone e quindi il welfare aziendale va in suo soccorsoEudaimon e Blubonus, insieme, uniscono due mondi che finora sono rimasti separati. Il welfare aziendale rappresenta una dimensione integrativa del sistema di welfare italiano e, come tale, si propone di migliorare il benessere di lavoratrici e lavoratori lungo gli assi principali del welfare stesso: previdenza, salute e benessere, assistenza all’infanzia e agli altri familiari, istruzione e formazione, cultura. Così facendo il welfare aziendale affianca quelli che generalmente chiamiamo i pilastri del sistema di welfare del Paese: il welfare pubblico, quello privato e quello familiare. Inoltre la conoscenza è scarsa anche tra i diretti beneficiari dei servizi di welfare aziendale.

Ciò accade perlopiù per le carenze di comunicazione da parte delle aziende, legate all’approccio strumentale ai piani di welfare stessi. Se il welfare aziendale è in difficoltà quando si parla di comunicazione, conoscenza dei servizi, consapevolezza e informazione, il welfare pubblico è visto invece come un vero labirinto burocratico. Su queste basi è lecito che le famiglie non riescano ad accedere in modo fluido ai vari bonus di welfare pubblico e decidano quindi di non usufruire delle agevolazioni welfare previste dagli enti bilaterali, dai fondi sanitari o dagli enti pubblici. Euty mira a semplificare e migliorare la comunicazione del welfare ai dipendenti, per garantire che tutti possano richiedere e usufruire delle agevolazioni a cui hanno diritto. Le agevolazioni di welfare pubblico sono tante e gestite da diversi enti, spesso si rischia di perdere dei bonus per mancanza di informazione. Con Euty è possibile aiutare i dipendenti a conoscere, comprendere e accedere ai bonus e alle agevolazioni pubbliche. L’azienda, quindi, non è più semplicemente erogatrice di servizi, ma ha il ruolo di prendere per mano e accompagnare le proprie persone, trasmettere valori e attenzione. 

Giovanni Castellotti