Aziende, la startup milanese Cloov del fashion-tech

Giampiero Castellotti
13/02/2024
Tempo di lettura: 3 minuti
Moda

Cloov è una fashion-tech startup milanese fondata da Olimpia Santella e Chiara Airoldi. Nata grazie al profondo interesse delle sue fondatrici per le tematiche relative all’economia circolare e alla sostenibilità del settore fashion, Cloov ha sviluppato un software che permette a brand e multibrand di moda di lanciare in pochi mesi una piattaforma rental e di vendita seconda mano brandizzata. Ha chiuso il 2023 con un aumento di capitale da 400mila euro al fine di aggiungere nuove funzionalità al software proprietario, consolidarsi sul mercato italiano ed estendere il proprio servizio in Europa, in particolar modo nei mercati di Germania, Spagna e Nord Europa.

Tra i sostenitori convinti delle esternalità positive che un abilitatore come Cloov può generare nell’industria della moda, spiccano figure di spicco nel settore, come Giuseppe Stigliano, Ceo di Spring Studios, e realtà industriali di rilievo come Axxelera, veicolo di investimento del gruppo Innovando, società di investimenti italiana diversificata nel settore dell’economia circolare, del recupero dei materiali e dei carburanti alternativi.

Chiara Airoldi e Olimpia Santella spiegano: “Siamo felici che il progetto di Cloov stia riscuotendo notevole interesse tra gli investitori. Le recenti normative europee nel campo della sostenibilità del settore della moda imporranno un deciso cambio di passo per tutte le filiere e la piattaforma di Cloov può offrire una grande opportunità per tutti i brand di ridurre fattivamente gli impatti ambientali”.

Enrico Soffiati, Ceo di Rematrix, consorzio per il fine vita del tessile del gruppo Innovando, evidenzia: “Siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo di Cloov, una soluzione completa per estendere in modo efficace, sostenibile e concreto il ciclo di vita dei prodotti moda, a vantaggio dell’ambiente e con un impatto virtuoso sullo stile di consumo”. 

Cloov si rivolge al mercato con una soluzione innovativa per aiutare i brand a introdurre nuove strategie di circolarità: allungare la vita dei capi, contrastando il fast fashion, rivelando una vision che guarda all’ambiente, all’educazione ai consumi, al potenziamento del valore dei prodotti capace di soddisfare più consumatori tramite il passaggio di proprietà tipico della sharing economy.

Per facilitare l’adozione di un modello circolare, Cloov offre un servizio end-to-end ai propri partner: creazione del sito di re-commerce in white label per il noleggio e/o il second-hand, gestione degli ordini e gestione dei processi logistici (incluso lavaggio e ricondizionamento). 

La promozione di un’offerta circolare non è solamente spinta dalla richiesta dei consumatori, in particolare Gen Z e Millennials, ma anche dalla direttiva europea, Waste Framework Directive, che richiede ai players di moda di adottare misure per prevenire i rifiuti e ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e servizi.

Ad oggi la startup lavora con diversi partner, pionieri di settore, tra cui Atelier Emé, parte del gruppo Calzedonia. Nel corso dell’anno, sono previsti altri importanti lanci con marchi italiani di grande tradizione.

Giampiero Castellotti