C’è ancora qualche mese di tempo per le aziende che assumono donne lavoratrici svantaggiate per poter usufruire dell’esonero contributivo del 100 per cento, nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro annui.
Già la legge di bilancio 2021 ha riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati l’esonero contributivo (limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui) per le assunzioni di donne lavoratrici svantaggiate effettuate nel biennio 2021-2022, riconfermato poi dalla legge di bilancio 2023 per le nuove assunzioni a tempo determinato o indeterminato e per le trasformazioni a tempo indeterminato di donne “lavoratrici svantaggiate” effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Valido anche per le proroghe del rapporto a tempo determinato. Il limite massimo di importo è stato innalzato a 8.000 euro annui.
Secondo le indicazioni Inps sono “lavoratrici svantaggiate”:
- donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
- donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.