Ancora “spesa straniera”: i Moratti dicono addio al “loro” petrolio

Giampiero Castellotti
14/02/2024
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Petrolio
(immagine d’archivio)

Un’altra azienda a controllo italiano finisce in mani straniere. La famiglia Moratti ha detto addio alla raffineria Saras, affidandone la quota di controllo del 35% a Vitol, gruppo petrolifero svizzero-olandese che lancerà un’offerta pubblica in Piazza Affari sulla restante quota del capitale.

La Saras è una delle più grandi raffinerie d’Europa. È stata fondata dalla famiglia Moratti nel 1962. Ha una capacità di lavorazione pari a 15 milioni di tonnellate annue, pari a 300mila barili al giorno e il 20% della capacità di raffinazione italiana.

Finisce, quindi, l’epopea italiana per la terza realtà italiana del settore petrolifero, nonché una delle maggiori attività industriali del Paese, la prima in Sardegna.

Massimo Moratti ha spiegato che dopo 62 anni dalla sua fondazione, avvenuta ad opera del padre, ha ritenuto “che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l’aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale, quale è Vitol”. Lo ha fatto con i figli Angelomario e Giovanni ed i nipoti Angelo e Gabriele.

Dopo il passaggio delle quote, Cgil, Cisl e Uil si sono detti preoccupati per il futuro dell’azienda in attesa della presentazione di un piano industriale.

L’operazione è da 1,7 miliardi, considerata la totalità del capitale (prezzo di 1,75 euro per azione), mentre i Moratti incasseranno circa 595 milioni per la cessione della loro quota di maggioranza relativa.

A vendere sono le holding che hanno in cassaforte le partecipazioni: Massimo Moratti S.a.p.A. di Massimo Moratti, Angel Capital Management S.p.A. (“ACM”) di Angelo Moratti (figlio di Gianmarco Moratti e Lina Sotis) e S.p.A di Gabriele Moratti figlio di Gianmarco e di Letizia Moratti).

Giampiero Castellotti