All’Ecoluxury Fair 2023 il forum “Turismo & sostenibilità”

Nataliya Bolboka
10/11/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
2

Si chiude domenica 12 novembre la sesta edizione dell’Ecoluxury Fair, presieduta da Enrico Ducrot, ceo di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante. Una quattro giorni all’insegna del confronto sulle nuove opportunità di business e le nuove frontiere del turismo di lusso.

Al centro della seconda giornata della fiera il forum “Turismo & Sostenibilità”, che si è aperto con gli interventi di Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi, Sport, Turismo e moda di Roma Capitale, Ivana Jelinic, amministratore delegato dell’Enit, e Onorio Rebecchini, presidente del Convention bureau di Roma e Lazio.

Tra i tanti temi affrontati nel corso del forum il fenomeno dell’overtourism, problematica sempre più diffusa nelle città italiane, che rende difficile la gestione dei flussi e la convivenza tra cittadini e turisti. Per far fronte a questo problema è importante far conoscere le destinazioni minori che il Belpaese offre, sfruttando sagre e piccole manifestazioni spesso sottovalutate dai cittadini ma molto apprezzate dai turisti che, attraverso queste manifestazioni, hanno modo di venire in contatto con l’Italia “autentica”.

Allo stesso tempo è fondamentale avere un piano strategico ed evitare un turismo casuale. Come è stato ribadito più volte nel corso del forum, non basta la quantità ma è importante anche la qualità del turismo e per un turismo di qualità le città devono essere moderne e all’altezza delle aspettative della domanda, così da invogliare chi le visita a tornare ancora e ancora.

In tal senso il lusso rappresenta una grande opportunità. Infatti, in base ai dati offerti dallo studio “High-end tourism” condotto da Eccia (European cultural and creative industries alliance), il turismo di alta gamma rappresenta il 2 per cento delle strutture ricettive totali, ma contribuisce al 22 per cento del fatturato turistico europeo e concorre al 22 per cento della spesa in alloggi e al 33 per cento della spesa per cultura, intrattenimento e shopping.

Inoltre, in questo comparto esistono diverse categorie su cui puntare. Tra questi il cicloturismo, dove la spesa media giornaliera è di circa 1.750 euro, di cui il 42 per cento utilizzato per l’alloggio, e le vacanze di digital detox che mettono al centro la salute di mente e corpo, riscoprendo non solo il contatto con la natura ma anche il valore del buon sonno.

Non bisogna dimenticare inoltre l’importanza di un turismo accessibile a tutti, per soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente permettendo a tutti di fruire a pieno della vacanza. Quando si parla di sostenibilità, infatti, non si fa rifermento solo all’aspetto ambientale, ma a un’attenzione al pianeta e alle persone.

In quest’ottica il turismo sostenibile non rappresenta una nicchia di mercato, ma un modello di gestione che può essere certificato fornendo ai soggetti che intraprendono questo percorso non solo un risparmio sui costi, ma anche un migliore posizionamento e reputazione, l’accesso a finanziamenti e in generale una crescita economica e professionale.

Grazie allo stretto rapporto con il territorio, al buon cibo, con la possibilità di mangiare bene e a kilometro zero, alla ricchezza paesaggistica, alla storia e alla cultura che caratterizzano il Belpaese, l’Italia è votata naturalmente alla sostenibilità. La vera sfida sarà riuscire a sfruttare questo enorme potenziale e realizzare a pieno quel modello virtuoso che è già insito nel nostro dna.

Nataliya Bolboka