Alimentazione: gli italiani scelgono le proteine

Vanessa Pompili
11/10/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
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Sono sempre di più gli italiani che adottano una dieta sana ed equilibrata, privilegiando il consumo di carboidrati complessi e fibre, ma soprattutto optando per l’introduzione di alimenti proteici, sia provenienti da fonti animali sia da fonti vegetali.  Secondo un sondaggio, sono 22 milioni gli italiani che scelgono i prodotti a base vegetale, e il 54 per cento di loro li riacquista ritenendoli più sostenibili e meno impattanti sull’ambiente. Ma anche le proteine animali non sono cadute nel dimenticatoio e continuano ad avere il lor appeal sui consumatori.

Per il Consorzio di tutela della bresaola della Valtellina sono 7,4 milioni le famiglie che fanno il pieno di alimenti proteici, ben 85 italiani su 100. I cibi ricchi (o arricchiti) di proteine sono esplosi, con una crescita del +18 per cento in 12 mesiper un valore di oltre 1,2 miliardi di euro di vendite (+8,4 per cento). Per dimagrire, per migliorare le prestazioni sportive e mettere su massa muscolare, ma anche per gli anziani, le proteine sono fondamentali per la salute in generale: insieme a lipidi e carboidrati, rappresentano i macronutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno quotidianamente (il 45-60 per cento delle calorie quotidiane deve provenire dai carboidrati, il 15-20 per cento dalle proteine e il 25-30 per cento dai grassi). L’opinione dei nutrizionisti è unanime: il loro corretto consumo è correlato alla riduzione della mortalità e delle malattie croniche, svolgendo attività enzimatiche o ormonali, funzionare come recettori o ‘leganti’ per varie sostanze, farmaci in primis. Possono essere coinvolte, inoltre, nella contrazione muscolare, nella risposta immunitaria, nella coagulazione del sangue ma non solo. Secondo l’Oms, la quantità di proteine da assumere quotidianamente corrisponde a circa 1 grammo per ogni chilo di peso corporeo, per l’adulto in normali condizioni di salute.

Sull’argomento interviene Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma spiegando che: “Le proteine animali sono definite di alto valore biologico e sono più complete, quindi facilmente sfruttabili per la sintesi proteica perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali senza dover ricorrere a particolari combinazioni alimentari e che non troviamo, nella loro completezza nelle proteine vegetali se non facendo abbinamenti mirati e studiati”. Quindi, il loro consumo regolare soddisfa facilmente il fabbisogno proteico. Quelle vegetali, di basso o medio valore biologico, “sebbene forniscano un importante contributo nutrizionale, sono molecole più difficili da digerire da un punto di vista enzimatico e la loro biodisponibilità è minore rispetto a quelle di origine animale – conclude Piretta. “Detto questo, è ovvio che anche queste devono far parte di una sana alimentazione”.

Vanessa Pompili