Alfonsino delivery alla conquista delle piccole città italiane

Vanessa Pompili
17/03/2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Un’avventura partita da Caserta nel novembre 2016 quella di Alfonsino Delivery, una piccola realtà dell’emergente food tech e food delivery che nel giro di pochi anni è riuscita a conquistare una fetta di mercato sempre maggiore – nonostante la concorrenza delle big del settore – e che ha visto crescere di pari passo il suo fatturato, chiudendo l’esercizio 2020 con un utile di tre milioni di euro, quasi 1,8 milioni in più rispetto all’anno precedente. Carmine Iodice, Domenico Pascarella e Armando Cipriani, i tre giovani co-fondatori della startup, sono stati lungimiranti e coraggiosi, partendo con poche risorse e ricorrendo all’utilizzo di una fortunata campagna di equity crowdfunding per accelerare il processo di crescita del loro progetto.

Secondo l’Osservatorio Just Eat, il digital food delivery è un fenomeno in costante crescita in Italia: solo nel 2020, complici le restrizioni imposte dalla pandemia, il numero dei ristoranti che hanno scelto il digitale per ampliare il proprio business ha fatto un balzo del +30 per cento. L’alta percentuale registrata mostra come il settore stia diventando determinante per la ristorazione, dentro e fuori dalle grandi città.

L’inaspettato sviluppo esponenziale del food delivery è stato oggetto di analisi da parte dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm del Politecnico di Milano che ha constatato come all’interno delle vendite online di alimentari, il food delivery è il primo comparto, con 566 milioni di euro e una crescita del +56 per cento rispetto al 2018. “Lo sviluppo deciso del food delivery è dovuto senza dubbio alla crescita della copertura nei centri di medio-grandi dimensioni – ha dichiarato Samuele Fraternali, Senior Advisor dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm. “In questi anni gli operatori hanno investito per attivare il servizio in nuove città e per aumentare l’offerta disponibile – Oggi il 93 per cento delle città italiane con popolazione superiore ai 50.000 abitanti è coperto da servizi di consegna a domicilio (era solo il 74 per cento nel 2017) e circa un abitante su due (47 per cento) può ordinare online piatti pronti (nel 2017 il servizio di food delivery era accessibile solo a un terzo della popolazione italiana)”.

E’ proprio nella fetta del mercato inesplorato dei piccoli centri urbani che si inserisce l’offerta di Alfonsino. E’ il primo chatbot al mondo sviluppato in nativo che permette di ordinare direttamente dai migliori ristoranti della propria città scegliendo la consegna a domicilio, anche nei piccoli centri abitativi. La grande innovazione di Alfonsino è la possibilità di utilizzare oltre l’app anche il chatbot integrato sulla pagina Facebook del ristorante. Dopo una breve conversazione su Facebook Messenger, il cliente effettua la sua ordinazione, il ristorante riceve l’ordine su un tablet fornito dalla società, prepara il piatto e un rider si occupa della consegna. Il pagamento può avvenire tramite carta di credito o in contanti alla consegna.   

Mossi dall’idea di “fare la storia del food delivery nelle small cities” i tre giovani co-founder in soli tre anni sono riusciti a coprire più di 200 comuni, con oltre 500 rider pronti a consegnare i piatti dei migliori ristoranti italiani. Oggi servono 63 centri urbani e prevedono ancora di espandersi. La startup casertana vincitrice dell’edizione 2020 dell’Unicredit Start Lab per la categoria “Innovative Made in Italy”, forse perché lontana dalle logiche economiche proprie dei giganti del food delivery, ha a cuore il benessere dei suoi dipendenti e si impegna ad assumere direttamente i rider. Parlando del futuro, i ragazzi di Alfonsino hanno progetti ambiziosi e vogliono ingaggiare entro la fine del 2022 altri 3000 nuovi collaboratori, per un totale di 3.700 rider su tutto il territorio nazionale.  E noi glielo auguriamo.

Vanessa Pompili