Addio ad Elliott Erwitt, tra i maestri della fotografia del XX secolo

Nataliya Bolboka
01/12/2023
Tempo di lettura: 2 minuti
Elliot Erwitt

Il mondo della fotografia dice addio ad Elliott Erwitt, uno dei più grandi maestri del XX secolo, morto all’età di 95 anni nella sua casa a New York.

Elio Romano Erwitz, meglio noto come Elliott Erwitt, era nato a Parigi nel 1928. Figlio di emigrati russi, aveva trascorso parte della sua infanzia in Italia. Con l’avvento del fascismo, nel 1939 la famiglia si era trasferita negli Stati Uniti, prima a New York e poi, nel 1941, a Los Angeles.

Proprio nel Paese a stelle e strisce Erwitt ha intrapreso gli studi di fotografia, fino a renderla la sua carriera. Nel 1953 Robert Capa lo aveva assunto nella Magnum Photos, di cui era fondatore insieme a Henri Cartier-Bresson, George Rodger, William Vandivert e David Seymour. Tra i membri più in vista dell’agenzia, i suoi scatti in bianco nero sono stati pubblicati su riviste del calibro di Collier’s, Look e Life.

Considerato un “gigante” della fotografia del secolo scorso, con la sua macchina fotografica ha immortalato eventi e personaggi che hanno fatto la storia Novecento, come l’incontro tra il presidente Nixon e il segretario del Partito comunista sovietico Kruscev nel 1959 o lo scatto dal titolo “Segregated water fountains”, che ritrae un uomo nero intento a bere a una fontanella per uomini “di colore”, poi diventato simbolo della segregazione razziale.

E ancora lo scatto rubato al presidente Kennedy intento a fumare, la sua consorte velata di nero dopo l’assassinio del marito, o i ritratti di Che Guevara e Marilyn Monroe. Ma il suo soggetto preferito erano i cani che ha ritratto con grande affetto e umorismo.

Il premio “Leica hall of Fame”, di cui è stato insignito lo scorso ottobre, è solo l’ultimo dei tanti riconoscimenti raggiunti nell’arco della sua carriera e le sue fotografie sono state esposte nei più importanti musei e gallerie del mondo, come l’Art institute di Chicago, il Nga a Washington Dc e il Cleveland museum of art.

Nataliya Bolboka