A Rovereto il Festival della meteorologia

Giampiero Castellotti
10/11/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
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Lo scorso Festival della Meteorologia (foto Daniele Panato/CommFabriK)

Con un clima che cambia e il frequente verificarsi di eventi legati al meteo emerge la necessità di disporre di previsioni sempre più accurate e precise. I cittadini, gli operatori economici, le nuove generazioni chiedono di sapere quanto e come ancora cambierà il clima, quali impatti avrà, mentre i decisori politici nazionali e internazionali si interrogano sulle azioni e le strategie più adeguate da attuare per limitare e affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco che allora nello studio della meteorologia diventa fondamentale poter contare su professionisti altamente formati che, oltre a saper osservare i fenomeni atmosferici e prevederne l’impatto, siano in grado di comunicare nel modo più opportuno la realtà che sta cambiando, senza allarmismi ma anche senza sottovalutare la portata degli eventi.

È questo il focus dell’edizione 2023, la nona, del Festivalmeteorologia, che animerà la città di Rovereto, in provincia di Trento, dal 16 al 18 novembre 2023. L’appuntamento, promosso dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), dall’Università degli Studi di Trento, dal Comune di Rovereto e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, pone quest’anno l’attenzione su tre dimensioni essenziali in meteorologia: la Comunicazione, la Formazione e la Professione. Con un claim «Tempo al tempo» che non significa attendere che gli eventi si sviluppino secondo il tempo che è loro necessario, bensì un’esortazione a prendersi del tempo per ampliare, approfondire e consolidare il proprio bagaglio di conoscenze sia in campo scientifico che comunicativo. Insomma, una chiamata rivolta a scienziati, studiosi e semplici cittadini a diventare protagonisti nella promozione di azioni concrete disviluppo sostenibile per non subire passivamente gli eventi.

«La domanda di conoscenza sul meteo e sul clima è decisamente in forte aumento – spiega il responsabile scientifico del Festival, Dino Zardi, professore ordinario di Fisica dell’Atmosfera all’Università di Trento e Presidente AISAM. – I canali e gli strumenti per comunicare si moltiplicano e si rinnovano continuamente. Quali risposte siamo in grado di dare oggi?».

La comunicazione meteorologica è al centro di interessi economici molto significativi: i fenomeni atmosferici condizionano la vita dei cittadini e hanno impatti positivi e negativi, anche molto forti, in vari settori, come l’agricoltura o il turismo. In un tempo come quello odierno, dove la rete internet consente un grande flusso di notizie, peraltro non sempre di qualità, e le fake news sono dietro l’angolo, diventa cruciale perciò saper costruire e padroneggiare nuove forme di comunicazione. Ecco, quindi, spiega Zardi che «la meteorologia si deve adeguare, trovare formati e linguaggi che raggiungano gli utenti in modo sempre più efficace. Per fare questo, occorre studiare, documentarsi, capire: non solo come evolvono il meteo e il clima, ma anche come cambia la società. Solo con un’adeguata formazione su entrambi questi fronti si potranno avere professionisti, sia della meteorologia che della comunicazione, preparati ed efficaci».

Grazie al coinvolgimento di scienziati, esperti e professionisti di diversi settori e riuscendo via via a individuare nuovi linguaggi ed espressioni comunicative – dalla musica al canto fino alla letteratura -, il Festivalmeteorologia, durante le varie edizioni, è riuscito trasmettere anche al grande pubblico la bellezza e il fascino della meteorologia, fino a diventare il più importante evento italiano dedicato alla scienza del tempo e del clima. Un Festival straordinario che ha ampliato la portata della meteorologia scientifica, permettendo così a migliaia di persone di migliorare la propria comprensione dei fenomeni atmosferici, dei loro effetti sulle nostre vite e delle sfide legate alla previsione del tempo.

Giampiero Castellotti