World Economic Forum: 78 milioni di posti di lavoro entro il 2030

Vanessa Pompili
20/01/2025
Tempo di lettura: 4 minuti
Lavoro

Il messaggio è chiaro: nei prossimi anni il lavoro ci sarà ma è necessaria una riqualificazione della forza lavoro. È il messaggio lanciato dal World Economic Forum che riassume quanto pubblicato nel Future of Jobs Report 2025. Secondo le proiezioni, i progressi tecnologici, i cambiamenti demografici, le tensioni geoeconomiche e le pressioni economiche, entro il 2030, rimodelleranno i settori e le professioni in tutto il mondo, generando 170 milioni di nuovi ruoli e il trasferimento di 92 milioni, con un aumento netto di 78 milioni di posti di lavoro.

Si prevede che le competenze tecnologiche in materia di Ia, big data e cybersecurity vedranno una rapida crescita della domanda, ma le competenze umane, come il pensiero creativo, la resilienza, la flessibilità e l’agilità, rimarranno comunque fondamentali. Una combinazione di entrambi i tipi di competenze sarà sempre più cruciale in uno scenario in rapida evoluzione.

Destinati a registrare la maggiore crescita occupazionale in termini assoluti sono i braccianti agricoli, gli autisti delle consegne e gli operai edili. Aumenti significativi anche per i posti di lavoro nel campo dell’assistenza, come gli infermieri, e dell’istruzione, come gli insegnanti di scuola secondaria, con le tendenze demografiche che determinano la crescita della domanda in tutti i settori essenziali. Nel frattempo, si prevede che i progressi nell’Ia, nella robotica e nei sistemi energetici, in particolare nell’energia rinnovabile e nell’ingegneria ambientale, faranno salire la domanda di ruoli specializzati in questi campi. Posizioni come i cassieri e gli assistenti amministrativi si confermano essere tra quelli in più rapido declino, ma sono ora affiancati da ruoli come i grafici, complice l’Ia generativa che sta rimodellando velocemente il mercato del lavoro.

Il rapporto rileva che il divario di competenze continua a essere l’ostacolo più significativo alla trasformazione aziendale, con quasi il 40% delle abilità richieste sul lavoro destinate a cambiare e il 63% dei datori di lavoro che già lo indicano come l’ostacolo principale da affrontare. L’Ia sta rimodellando i modelli di business: la metà dei datori di lavoro a livello globale sta pianificando di riorientare la propria attività per cogliere le nuove opportunità derivanti dalla tecnologia. La risposta più comune della forza lavoro a questi cambiamenti dovrebbe essere l’aggiornamento dei lavoratori, con il 77% dei datori di lavoro che prevede di farlo. Tuttavia, il 41% prevede di ridurre la propria forza lavoro in seguito all’automazione di alcune attività da parte dell’Ia. Quasi la metà dei datori di lavoro prevede di trasferire il personale dai ruoli esposti alle interruzioni dell’Ia in altre parti dell’azienda, un’opportunità per alleviare la carenza di competenze e ridurre al contempo il costo umano della trasformazione tecnologica.

L’aumento del costo della vita è un altro fattore chiave che spinge a cambiare il mercato del lavoro, con la metà dei datori di lavoro che prevede una trasformazione dei modelli aziendali. Sebbene l’inflazione globale si sia attenuata, si prevede che le pressioni sui prezzi e il rallentamento della crescita economica provocheranno la perdita di 6 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2030. Queste sfide aumentano la richiesta di resilienza, agilità, flessibilità e capacità di pensiero creativo.

Le tensioni geopolitiche sono una delle principali preoccupazioni per il 34% delle aziende, mentre le restrizioni commerciali e i cambiamenti di politica industriale ne trasformano molte altre, con alcune aziende che prevedono di adattarsi attraverso strategie di offshoring e reshoring. Queste pressioni accrescono anche la domanda di competenze come la cybersecurity.

Il World Economic Forum Annual Meeting 2025, in programma a Davos-Klosters dal 20 al 24 gennaio, riunisce i leader globali sotto il tema “Collaboration for the Intelligent Age” (Collaborazione per l’era intelligente). L’incontro promuove nuove collaborazioni e idee per dare forma a un futuro più sostenibile e inclusivo in un’epoca di rapidi progressi tecnologici, concentrandosi su cinque aree chiave: reimmaginare la crescita, le industrie nell’era intelligente, investire nelle persone, salvaguardare il pianeta e ricostruire la fiducia.

Vanessa Pompili