Trend affitti in Europa: boom di Firenze

Giampiero Castellotti
04/04/2023
Tempo di lettura: 6 minuti
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Per la prima volta quasi due anni, l’International Rent Index di HousingAnywhere, la piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti, rivela che il trend di aumento dei prezzi degli affitti rispetto allo scorso trimestre è in declino e mostra un leggero rallentamento rispetto all’anno precedente.

Prendendo in considerazione più di 52.000 proprietà in affitto, tra cui bilocali, stanze private e monolocali, in 24 città europee, i dati mostrano un aumento medio annuale dei prezzi degli affitti dell’11,9% per tutte le tipologie di immobili (16,7% per i monolocali, 10,9% per le stanze private e 7,9% per i bilocali), rispetto all’aumento più considerevole del 14,3% registrato alla fine del 2022.

Uno sguardo al 2023

Buone notizie, quindi, rispetto al trimestre precedente: i prezzi delle diverse tipologie di immobili in Europa sono rimasti mediamente invariati (come le stanze private, che hanno registrato una variazione nulla) o hanno mostrato solo un leggero incremento (i prezzi di affitto dei bilocali sono aumentati dell’1,9% e dei monolocali del 4,9%).

Ciò nonostante, il picco annuale non è ancora arrivato: con l’inizio dell’alta stagione turistica, l’offerta di alloggi residenziali in affitto rischia di ridursi ulteriormente, poiché alcuni proprietari di immobili potrebbero passare da affitti a medio-lungo termine ad alloggi a breve termine per scopi turistici. Con l’inizio del nuovo anno accademico in autunno e la ricerca di un alloggio da parte di studenti e giovani professionisti, uno squilibrio ancora maggiore tra domanda e offerta potrebbe far lievitare i prezzi.

“Anche prima della pandemia, i prezzi degli affitti erano troppo alti perché molte persone potessero vivere come e dove volevano – afferma Djordy Seelmann, CEO di HousingAnywhere. “L’attuale rallentamento nella crescita dei prezzi indica semplicemente un ritorno allo stato pre-pandemia, comunque caratterizzato da un significativo squilibrio tra domanda e offerta. Per affrontare la crisi immobiliare europea, i governi devono affrontare la carenza strutturale di offerta con un mix equilibrato di incentivi e restrizioni: bisogna che agiscano migliorando la disponibilità, l’accessibilità e la convenienza degli alloggi“.

Gli incrementi più rilevanti: Lisbona in vetta

Complessivamente, i monolocali sono la tipologia di immobile in Europa che mostra l’aumento più elevato sia a livello trimestrale che annuale, con Lisbona in testa a entrambe le classifiche rispettivamente con il 51,4% e l’81,6%. Se i monolocali rappresentavano il 12,8% di tutte le soluzioni abitative prese in considerazione nel primo trimestre del 2022 nelle città europee analizzate, nel primo trimestre del 2023 sono scesi all’11,6%: la diminuzione dell’offerta e l’aumento della domanda da parte di giovani professionisti sono probabilmente i principali fattori che hanno determinato l’aumento dei prezzi.

Soprattutto Paesi Bassi, Germania e Portogallo, dove si registra la più alta mancanza strutturale di offerta, registrano alcuni degli aumenti annuali più elevati per tutte le tipologie di immobili. Ad esempio, per quanto riguarda i bilocali, Monaco è al terzo posto in termini di aumenti annuali (20%, arrivando a 1,800 euro), seguita da Amsterdam, che si colloca al quarto posto (18,4%, con 2,250 euro). Per quanto riguarda le stanze private, le città tedesche di Berlino e Francoforte sono in testa alla classifica degli aumenti annuali più elevati (31,7% e 29,2%, rispettivamente 790 e 800 euro), seguite da Porto e Lisbona, con aumenti annuali rispettivamente del 22,5% e del 21,4%. In Portogallo vengono registrati anche i più impressionanti aumenti trimestrali: i prezzi di affitto dei monolocali a Lisbona sono aumentati di ben il 51,4% in questo trimestre (toccando la soglia di 1,212 euro), mentre Porto mostra il più alto aumento trimestrale per i bilocali, con il 20% (1,200 euro).

Le 5 città con il più alto incremento annuale di prezzi per tipo di immobile:

BilocaliStanze privateMonolocali
Reykjavík (33,7%)Berlino (31,7%)Lisbona (81,6%)
Budapest (25,3%)Francoforte (29,2%)Reykjavík (57,3%)
Monaco (20,0%)Porto (22,5%)Amburgo (43,6%)
Amsterdam (18,4%)Lisbona (21,4%)Firenze (27,7%)
Firenze (13,4%)Reykjavík (19,1%)Francoforte (21,5%)

Top 5 delle città con il più alto aumento trimestrale di prezzi per tipologia di immobile:

BilocaliStanze privateMonolocali
Porto (20,0%)Firenze (7,5%)Lisbona (51,4%)
Helsinki (12,50%)Rotterdam (7,1%)L’Aia (31,6%)
Amburgo (11,1%)Reykjavík (6,2%)Firenze (13,5%)
Reykjavík (8,0%)Berlino (5,5%)Berlino (12,7%)
Francoforte (7,3%)Monaco (5,3%)Porto (12,5%)

La situazione in Italia

Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, o anche solo alla fine del 2022,in Italia l’emergenza affitti sembra globalmente stabile.

La città più cara dello Stivale rimane Milano, seppur con prezzi leggermente in diminuzione, con i suoi 1,200 euro per un monocale (a fine 2022 era arrivato a costare 1,288), 1,800 euro per un bilocale (contro i 1,850 dello scorso trimestre) e 724 euro medi per una stanza privata (a fronte di 735 euro precedenti). La Capitale registra prezzi dei bilocali stabili a 1,700 euro rispetto a fine 2022, scendono invece monolocali a 1,000 euro (a fronte di 1,050 precedenti) e stanze private a 520 euro (contro 539 di fine 2022). Anche Torino beneficia di sensibili cali di prezzo: ora i bilocali costano 876 euro (invece che 1,000 euro dello scorso trimestre), i monolocali 595 euro (a fronte di 620 euro) e le stanze scendono di 20 euro fino alla soglia di 490.

L’unica città in forte controtendenza è Firenze, che registra i più alti aumenti dei prezzi di affitto in Italia in tutte le tipologie di immobili: in particolare, i prezzi dei monolocali a Firenze sono aumentati del 13,5% rispetto allo scorso trimestre, toccando la cifra di 1,050 euro (contro 925 di fine 2022). Il cambiamento è ancora più impressionante se pensiamo che a inizio 2022 lo stesso alloggio costava “solo” 823 euro (+27,7% annuale). In costante crescita anche i prezzi di bilocali (1,500 euro vs 1,468 precedenti) e stanze private, che ora costano 570 euro e non più 530.

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A proposito dell’HousingAnywhere Rent Index

Per questa diciannovesima edizione del report, HousingAnywhere ha analizzato 52.410 proprietà presenti sulla piattaforma e che hanno ricevuto l’interesse di potenziali inquilini sulla piattaforma nell’ultimo anno. I dati riportati includono tipologie di immobili come stanze singole, monolocali e appartamenti con una camera da letto. Circa il 95,9% delle proprietà elencate era completamente arredato e tutti gli annunci erano principalmente orientati a servire giovani professionisti e studenti che si trasferiscono oltre confine. ll report è disponibile anche in spagnolo, inglese, tedesco e olandese.

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A proposito di HousingAnywhere

HousingAnywhere è la piattaforma di affitto di alloggi per studenti e giovani professionisti più grande in Europa. Con la piena acquisizione di Kamernet e l’acquisizione di una quota di maggioranza di Studapart, l’azienda integrata conta ora più di 30 milioni di visitatori unici all’anno, più di 160.000 proprietà in affitto e più di 100.000 talenti che cercano casa in affitto in Europa, sulla base della performance del 2022. Attualmente, Kamernet ha oltre 40.000 annunci pubblicati con un totale di oltre 190.000 abbonamenti nell’ultimo anno. I giovani professionisti e gli studenti. principalmente tra i 18 e i 35 anni, che cercano di affittare una casa vengono messi in contatto con i proprietari di alloggi, da quelli privati a quelli su larga scala. Attraverso la sua piattaforma avanzata, gli inquilini prenotano per soggiorni più lunghi e in genere affittano alloggi per 3-12 mesi. Attualmente, la startup tech con sede a Rotterdam impiega 260 persone e opera nella maggior parte delle città europee.

Giampiero Castellotti