Tra colline e mare della Maremma, l’azienda Santa Lucia propone “ArGINtàrio”

Vanessa Pompili
26/07/2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Ginepro, melissa, arancia amara, gelsomino, un tocco di acqua vite d’uva e due botaniche da raccolte a mano, il lentisco ed il finocchietto marittimo, sono gli ingredienti di ArGINtàrio, vincitore del titolo di miglior gin compound d’Italia al World Gin Awards 2022, il concorso internazionale che seleziona e premia le migliori bevande del mondo.

L’importante riconoscimento è frutto del lavoro di due fratelli, Luca e Lorenzo Scotto, proprietari dell’azienda agraria Santa Lucia di Fonteblanda, Grosseto, e della collaborazione con Lorenzo Zappi, bartender di origini toscane che da anni lavora a Roma, creatore della ricetta originale. A questo terzetto si è aggiunto un quarto uomo, il noto bartender Oscar Quagliarini, che ha bilanciato e sviluppato ulteriormente lo spirits rendendolo quello che è, “un gin artigianale dalle caratteristiche uniche”. L’Antica Distilleria Quaglia ha pensato al resto, lavorando il gin in parte in alambicco a bagnomaria e in parte in alambicco sottovuoto.

ArGINtàrio prende ispirazione dal cuore della Maremma, lungo la costa sud della Toscana, dai boschi del promontorio dell’Argentario, dai vigneti di Ansonica e dal mare toscano, per ricreare un’armonia di sapori dove la passione incontra la terra fondendosi con l’acqua.

E la storia della famiglia Scotto è profondamente legata alla Maremma e alle colline del Monte Argentario, dove dal lontano 1886 portano avanti la tradizione vitivinicola. È l’Acqua vite d’Ansonica, l’ingrediente principe di questo gin, in cui il mix tra la morbidezza dell’uva Ansonica con la parte alcolica, regala una sensazione di piacevole dolcezza.

Un gin che nasce da scelte coraggiose, che lo caratterizzano rendendolo unico. “Il nostro gin – racconta Luca Scotto in un’intervista a Maremma Oggi – non è trasparente, ma ha un’ambratura leggera, come una camomilla. E non distilliamo tutto. Il lentisco e il finocchietto marittimo vengono infusi in acqua e alcol”.

ArGINtàrio ha conquistato il titolo di miglior gin compound italiano per la selezione delle botaniche, ognuna delle quali richiama alcuni profumi, ricordi che stimolano la mente e che nel complesso creano un’armonia di sapori.

Le bacche di ginepro sono la base di ogni gin, segnano gusto e carattere, con un profumo intenso dal tocco aromatico e legnoso. Il gelsomino dà quel sentore floreale che dona aromaticità. La melissa, detta anche erba citrina, aggiunge un tocco erbaceo insieme alla scorza di arancia amara dalle note fresche, agrumate e vivaci. Il lentisco, raccolto a mano nei dintorni dei vigneti, esprime quella nota balsamica e resinosa che ricorda la collina e la macchia toscana. Infine il finocchietto marittimo, sempre raccolto a mano sulle scogliere di Talomone e dell’Argentario, sprigiona la sua parte sapida che dona freschezza al palato, trasportando chi beve sulle rive del mare toscano.

Ma il prodotto per essere perfetto non deve essere solo buono, ma anche bello. E ritorna così la Toscana e il blu delle sue acque, con una particolarissima bottiglia dal design accattivante e dal colore ceruleo che sempre al World Gin Awards 2022 si è aggiudicata la medaglia di bronzo al Design. “Pensando al legame con il territorio – spiega Luca Scotto – abbiamo progettato questa bottiglia, senza etichetta ma realizzata con polveri colorate di vetro, che raffigura il promontorio dell’Argentario. E il nome stesso è un gioco di parole che lo lega alla nostra meravigliosa terra”. Il processo produttivo ha previsto la colorazione CMCV, brevettata dall’azienda P&P Promotion, in due passaggi. Il primo in tono blu semimat tramite polvere di vetro, il secondo metallizzato tramite polvere di vetro granulosa rifrangente. Infine la scelta delle rifiniture manuali sottolinea l’importanza del prodotto made in Italy.

Vanessa Pompili